Le Borse europee chiudono in territorio negativo, dopo una seduta altalenante ricca di dati macro e trimestrali. L’inflazione europea allunga il passo: su base annua l'indice dei prezzi è salito dell'1,8%, avvicinandosi al target del 2% fissato dalla Bce; il Pil della zona euro nel 2016 ha registrato un progresso dell'1,7%. A fine giornata a Milano l’indice Ftse Mib cede lo 0,90% a 18.591 punti; lo spread tra Btp e Bund si attesta a 183 punti base in attesa delle risposte che l'Italia darà all'Ue in tema di correzione dei conti pubblici. In flessione Parigi -0,75% e Francoforte -1,25%; debole Londra -0,27%.
A Piazza Affari le vendite si concentrano sul comparto bancario (indice -2,40%): l'attenzione degli investitori si concentra su Unicredit (-3,97%) all'indomani della pubblicazione dei conti con una perdita attesa di 11,8 miliardi dopo nuove svalutazioni per un miliardo. Sale l'attesa per il cda di domani e per l'operazione sul capitale da 13 miliardi di euro, che secondo indiscrezioni dovrebbe partire lunedì 6 febbraio. Maglia nera Banco Bpm -5,12%; vendite su Ubi -3,19%, Mediobanca -2,69% e Bper che cede l'1,87%. In flessione Intesa Sanpaolo (-1,27% a 2,17 euro) in attesa di eventuali novità su Generali a 14,74 euro (-1,14%).
Tra i ribassi il settore petrolifero con in testa Saipem -2,78%; in rosso anche Mediaset -1,59% e Cnh Industrial -2,38%; debole invece Luxottica (-0,62%) all’indomani della pubblicazione dei ricavi 2016. In progresso invece Fca (+0,70%), alla vigilia della diffusione dei dati sulle immatricolazioni in Italia e Ferrari +1,67%. Maglia rosa per Telecom +1,89% a 0,795 euro che venerdì sarà alle prese con il cda chiamato a esaminare i conti 2016.