Da oggi un’agenzia di rating italiana potrà emettere valutazioni sul sistema bancario mondiale. ModeFinance, prima fintech a essere registrata come agenzia di rating in Europa (nel luglio 2015), è stata ora autorizzata (mediante procedura material changes e market consulation) dall’Esma, l’autorità di vigilanza europea degli strumenti e dei mercati finanziari, a fornire il “credit rating” di tutte le banche commerciali al mondo: più di 25 mila istituti in oltre 200 Stati.
Si tratta della prima agenzia di rating italiana, la sede è a Trieste, ad essere ammessa a svolgere questa funzione. Anche in campo internazionale, le principali agenzie di rating concentrano la loro attività nel settore corporate o sui titoli sovrani, mentre sono minoritarie le valutazioni sul sistema creditizio. ''In questa fase storica della finanza internazionale – commentano Valentino Pediroda e Mattia Ciprian, fondatori di modeFinance – si avverte invece una richiesta di maggiore trasparenza e sicurezza, a tutela di investimenti e operazioni di M&A che riguardano in particolar modo le piccole realtà bancarie e finanziarie. Utilizziamo per le nostre valutazioni una innovativa tecnologia di proprietà, “MORE for Banks” che riesce a semplificare e a riassumere in un unico elemento, il rating, l’analisi di realtà complesse come le banche. Grazie a questa autorizzazione e alla nostra tecnologica fintech, svilupperemo maggiormente le nostre piattaforme informatiche di analisi offrendo un servizio estremamente utile per i fondi di investimento, per le banche stesse nelle operazioni di prestito fra banche (interbank lending market) e per le aziende''.
ModeFinance nasce nel 2009 dall’intuizione di applicare i big data alle valutazioni finanziarie. Attraverso la propria metodologia di valutazione MORE (Multi Objective Rating Evaluation), modeFinance è in grado di valutare il rischio del credito di società e banche combinando le informazioni di bilancio con molte altre variabili che possono evidenziare i livelli di solidità della realtà valutata, come l’organigramma, il settore merceologico di riferimento, la nazione e il curriculum del management. Informazioni raccolte e immagazzinate attraverso un complesso lavoro di data mining, ovvero di esplorazione e gestione degli open data finanziari.
''I big data – concludono Pediroda e Ciprian – consentiranno di abbattere ulteriormente i costi di business intelligence e rendere la valutazione del credito un’attività accessibile anche ai piccoli e disponibile anche in quei settori o in quelle nazioni connotati da una minore trasparenza o libertà economica. Grazie ai big data siamo in grado di valutare qualsiasi società e banca al mondo, anche in assenza di bilanci. Oggi possiamo esprimere un giudizio su 200 milioni di aziende in più di 200 Stati al mondo''.
Al fine di aumentare la trasparenza della metodologia “MORE for Banks”, seguendo le linee guida e le best practice delineate dall’ESMA, modeFinance ha aperto all’interno del proprio sito web (cra.modeFinance.com) una consultazione pubblica (market consultation) aperta agli stakeholders (fondi di investimento, SGR, SIM, istituti bancari stessi) al fine di raccogliere opinioni, osservazioni ed eventuali consigli.