A picco gli indici delle piazze finanziarie europee a metà seduta. L'esito del referendum sul Brexit , con l'inattesa vittoria del fronte dei 'Leave' ha sconvolto i mercati che ieri avevano scommesso sull'esatto opposto. Una pioggia di vendite interessa tutti i listini e in particolare il comparto finanziario. I titoli di Piazza Affari faticano a fare prezzo in avvio, ma poi entrano in negoziazione con cali importanti. E mentre le istituzioni prendono atto del risultato e si riuniscono i vertici Ue che chiedono al governo britannico di attivare da subito le procedure per l'uscita, il primo ministro, David Cameron, ammettendo la sconfitta si dimette, convinto della necessità di una nuova leadership per guidare il paese.
Sul mercato obbligazionario, schizza all'insù il differenziale tra Btp e Bond decennali tedeschi che alle 12.45 si attesta a 160 punti base con un rendimento dell'1,51%. Crolla la sterlina, scambiata a 1,37 dollari (-8,74%). In calo anche il petrolio: il Wti in consegna ad agosto viene scambiato a 47,74 dollari al barile al Nymex; il Brent (futures agosto) 48,28.
A Milano il Ftse Mib cede alle 13 il 10,2% a 16.132 punti, l'All Share segna -9,67%; Madrid perde l'11,45%, Parigi -8,42%, Lisbona -7,44%, Amsterdam -6,55%, Francoforte -7,08%, Bruxelles -6,48%, Londra -4,4%.
Tra le blue chips milanesi Banco Popolare lascia sul parterre il 15,6%, Intesa Sp -19,09%, Unicredit -17,69%, Bper -17,44%, Mediobanca -16,62%, Ubi -14,73%, Bpm -14,48%, Mps -11,65%. Vendite anche sul risparmio gestito con Anima che cede il 14,49% e Azimut 11,75%. Pesanti anche le Telecom (-15,17%), le Leonardo (-10,61%). Per quanto riguarda il comparto assicurativo, Generali perde il 13,49%, UnipolSai -7,26%.