“Si sta abbassando talmente tanto lo spread che fare credito è sempre meno conveniente. Assorbe il capitale e non offre ritorni particolari”. Lo dice Federico Ghizzoni, nell’intervista che sarà pubblicata domani su MF-Milano Finanza. Per il numero uno di Piazza Cordusio, "il problema non è delle banche. Se ci chiedono di arrivare a requisiti patrimoniali sempre più alti, ci prenderemo del tempo, ma lo possiamo fare. Il problema sono le conseguenze per l’economia reale. E questo non è un più un tema per i tecnici, ma per i politici”.
Per l’ad di Unicredit “le banche non sono più in grado di soddisfare integralmente la domanda di credito delle imprese. Il modello italiano dell’azienda banco-centrica deve essere cambiato in tempi rapidi. Bisogna implementare il mercato dei capitali e facilitarne l’accesso alle nostre piccole imprese”. Aggiunge: “c’è un chiaro shift verso il capital market, sia sulla parte debt che su quella equity. E bisogna cercare di aprirne le porte anche alle imprese di medie e piccole dimensioni”.
Rispetto a quanto credito ci potrà essere nel resto dell’anno, Ghizzoni evidenzia che "entro l’anno quel segno meno registrato dall’Abi diventerà uno zero e poi leggermente positivo, ma quello scarico a terra che ci si aspetterebbe dalla liquidità immessa dalla Banca Centrale ancora non c’è. Inoltre – e so già che scoppierà qualche polemica su questo - diciamo che si sta abbassando talmente tanto lo spread che fare credito è sempre meno conveniente. Assorbe il capitale e non offre ritorni particolari”.