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Pensioni d'oro, cosa cambia

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06 novembre 2018 | 19.27
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Per le pensioni d'oro alla fine ci sarà il contributo di solidarietà per 5 anni e il raffreddamento dell'indicizzazione, mentre è definitivamente tramontata l'ipotesi del ricalcolo con il sistema contributivo. Per la riforma della Fornero confermata quota 100 con 38 anni di contributi e 62 anni di età e le finestre di uscita con un preavviso di 6 mesi per i dipendenti pubblici. E' quanto prevede - apprende l'Adnkronos - l'accordo raggiunto tra M5S e Lega in materia previdenziale. Le norme saranno adottate con un ddl collegato alla manovra o con decreto legge.

In particolare, il contributo di solidarietà dovrebbe portare poco più di un miliardo di euro nelle casse dello Stato in 5 anni. Colpirà gli assegni superiori a 90.000 euro lordi annui con aliquote progressive a partire dall'8% fino a un'aliquota del 20% per le pensioni oltre 200.000 euro lordi. Dal raffreddamento dell'indicizzazione arriveranno invece circa 300 milioni l'anno. In pratica per le pensioni fino a 2.000 euro netti al mese ci sarà un aumento del recupero, mentre per quelle di importo superiore scatterà un progressivo raffreddamento della perequazione fino a un sostanziale azzeramento per le pensioni oltre i 5.000 euro netti.

Relativamente all'uscita anticipata sostanzialmente confermata quota 100 che scatterà con almeno 38 anni di contributi e 62 di età. Sono reintrodotte le cosiddette finestre d'uscita nel numero di 4, una ogni tre mesi, il che significa che per uscire dal lavoro una volta raggiunto il requisito occorre aspettare la prima finestra utile. Viene comunque ipotizzato un meccanismo di finestra mobile di 3 mesi che fa in modo che dalla maturazione del requisito non si superano mai i tre mesi per andare in pensione. Per i dipendenti pubblici oltre al meccanismo delle finestre viene introdotto anche un preavviso di 6 mesi che servirà agli uffici per gestire eventuali richieste massicce che potrebbero mettere in difficoltà il funzionamento stesso della macchina amministrativa.

Sempre in materia di pensioni l'accordo prevede la conferma per un anno dell'Ape social e dell'opzione donna, due misure introdotte dal precedente governo per consentire l'uscita anticipata a determinate categorie.

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