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Tria: "Ho giurato per la nazione"

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26 settembre 2018 | 12.11
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Una manovra di "crescita" che conterrà lo stop al rialzo dell'Iva, l'avvio del reddito di cittadinanza e i ritocchi alla Fornero, gli sgravi per le imprese medio piccole, nel rispetto della "stabilità finanziaria". Parola del ministro dell'Economia Giovanni Tria che, intervenendo a un convegno della Confcommercio, snocciola gli interventi chiave in vista della legge di Bilancio autunnale, fissando obiettivi e paletti, dopo settimane di braccio di ferro con la politica sulle risorse.

"Ho giurato nell’esclusivo interesse della nazione e non di altri, e non ho giurato solo io, ma anche gli altri. Ovviamente ognuno può avere la sua visione ma in scienza e coscienza, come si dice, bisogna cercare di interpretare bene questo mandato" dice il ministro con una certa solennità. Un messaggio che arriva alla vigilia della Nota di aggiornamento al Def con le nuove stime su conti e crescita che faranno da 'ossatura' della nuova Finanziaria.

"I famosi saldi che saranno presentati domani intendono dare un segno ai mercati", spiega il titolare di via XX settembre, da settimane alle prese con il braccio di ferro con le forze di governo sui margini di deficit. Di riflesso la manovra conterrà un "mix di politiche - assicura - che mostri a tutti che bisogna avere fiducia nell’Italia e nella crescita". E avverte: "Bisogna stare attenti perché se uno chiede troppo, quello che guadagna lo perde in termini di pagamento degli interessi" e questo è nell’interesse soprattutto "dei cittadini italiani che hanno messo i loro risparmi nei titoli del Tesoro".

Nel menù della manovra ci sarà in primis la disattivazione delle clausole di salvaguardia. "E' il primo impegno", garantisce Tria, elencando poi il resto dei 'piatti forti': gli interventi di riduzione fiscale che andranno "a favore il primo anno delle imprese medio piccole che vanno sotto la targhetta della flat tax per andare incontro ai minimi"; interventi per "la stabilità sociale" come il reddito di cittadinanza e i ritocchi alla Fornero. "Bisogna accelerare l’uscita dalle imprese di personale molto anziano per fare entrare giovani con competenze diverse, perché c’è un problema di competenze", sottolinea il ministro.

Per quest'anno niente tagli Irpef, arriveranno "negli anni successivi". Fari anche sugli investimenti pubblici per spingere la crescita. Per velocizzare gli investimenti sono allo studio la semplificazione delle procedure, del codice degli appalti, della giustizia civile e un intervento per restituire alla Pa la capacità tecnica progettuale. Misure che saranno attuate "in modo consapevole, con gradualità e in modo coordinato, nella stabilità finanziaria”, assicura Tria.

NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF - Intanto c'è attesa per la stima sul deficit che verrà indicata nella Nota di aggiornamento al Def, atteso in Cdm domani in serata, ma non si esclude possa slittare al venerdì mattina. La cifra di compromesso sul disavanzo si aggirerebbe all'1,9%, superiore all'1,6% difeso da Tria, ma inferiore al 2,8% sostenuto dal vicepremier Di Maio sulla scia della Francia. La trattativa sul disavanzo comunque potrebbe non esaurirsi con la Nota di aggiornamento al Def ed è possibile che in sede di iter parlamentare le forze di governo chiedano l'autorizzazione a sollevare ulteriormente l'asticella. Un precedente c'è già: nel dicembre 2015 in Parlamento l'allora governo Renzi innalzò la stima sul deficit di un ulteriore 0,2 pp portandolo da 2,2% a 2,4% per coprire i costi per la sicurezza, appellandosi alla clausola per gli eventi eccezionali vista l'emergenza sicurezza dopo gli attentati di Parigi.

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