''I lavoratori del Gruppo Ilva, approvano a larghissima maggioranza con il 93% l'ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 6 settembre presso il ministero dello Sviluppo economico, tra le organizzazioni sindacali e l'acquirente Arcelor-Mittal". Così una nota Fim Fiom e Uilm riportano il risultato complessivo del referendum condotto in tutti i siti Ilva al termine di un'intensa settimana di assemblee, 44 in totale che hanno coinvolto circa 14.000 lavoratori del gruppo in Italia.
''Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto, anche i lavoratori approvano l'intesa. Dopo 6 anni dal sequestro dell'area a caldo, 12 decreti salva Ilva e decine di scioperi, con l'approvazione dell'accordo da parte dei lavoratori, si chiude una delle vertenze più complesse del nostro Paese", dicono Fim Fiom e Uilm uniti. L'intesa raggiunta, ricordano, porta complessivamente in dote 4,2 miliardi di investimenti per il rilancio del siderurgico, 1,25 miliardi industriali, 1,15 miliardi ambientali a cui si sommano 1,2 miliardi sequestrati ai Riva per le bonifiche e l'ambiente. Risorse ingenti che serviranno a rendere sicuro, sostenibile ambientalmente e competitivo il sito tarantino, con un AIA l'autorizzazione integrata ambientale per il sito ionico, tra le più restrittive d'Europa. Dal 10 al 13 settembre hanno votato complessivamente circa 8.894 lavoratori. I favorevoli sono stati 8.255 pari appunto al 92,82%. I contrari, in tutti i siti Ilva, sono stati 596 pari al 6,70%, gli astenuti 43 pari allo 0,48%.
''Per Ilva abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Abbiamo lavorato per migliorare sia il piano ambientale sia quello occupazionale. Il risultato emerso dalle votazioni dei lavoratori conferma l'azione di questo Governo su una vicenda tanto delicata quanto quella dell'Ilva", ha commentato il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio. "La strada resta comunque in salita, tutte le nostre forze sono ora impiegate nel vigilare attentamente affinché il piano ambientale sia rispettato al millimetro. Al contempo predisporremo un piano straordinario di rilancio di Taranto, così da consentirne una vera riconversione economica, perché questa bellissima città non sia ostaggio di una sola azienda", conclude Di Maio.
A Taranto ha votato sì il 94,29%, pari a 6.452 voti su 6.866 votanti. Nello stabilimento tarantino hanno votato dunque il 63,5% dei lavoratori considerato che gli aventi diritto erano 10.830. Circa 10 le schede nulle, lo 0,14%, 12 le bianche, 0,16%. I voti contrari all'accordo sono stati il 5,7% con 392 no.
A Marghera (Venezia) l'intesa siglata da Fim Fiom e Uilm è passata con il 63% dei voti favorevoli, circa 33 i sì, 18 i no, pari al 35%, 1 astenuto su 68 aventi diritto (il 100%) e 52 votanti pari al 76% dei lavoratori. Lo rende noto la Rsu Ilva Marghera.
Dopo aver approvato l'accordo con il 90% dei sì, i lavoratori dell'Ilva di Genova Cornigliano hanno sollecitato Di Maio, a dare seguito all'accordo di Programma per l'area secondo quanto previsto dall'intesa stessa. E' una nota firmata da Fim e Uilm a chiedere infatti la convocazione delle parti, "la più celere possibile", si legge, "per affrontare entro e non oltre il mese corrente " la questione inerente l'accordo di programma.
''E' un risultato straordinario di partecipazione e di consenso. Il 93% dei metalmeccanici ha convalidato l'ipotesi di accordo siglata con Arcelor-Mittal. Il risultato di una vertenza lunga e complessa". Così Francesca Re David, segretario generale Fiom-Cgil saluta il via libera all'accordo deciso dal referendum dei lavoratori. "Il sindacato - prosegue- ha tenuto ferme condizioni imprescindibili con il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori: diritti, salario, occupazione e ambiente. Questo accordo dimostra che le multinazionali possono investire nel nostro Paese conservando le tutele, a partire dall'articolo 18, dal mantenimento degli attuali livelli salariali e garantendo tutta l'occupazione''.