"Io voglio una forma di reddito più ampia possibile, non procedo in modo timido". Lo dice in un'intervista al 'Fatto Quotidiano' il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, nel commentare l'ipotesi di una versione 'ridotta' del reddito di cittadinanza da circa 7 o 8 miliardi di euro. Quanto alla riforma dei centri per l'impiego, necessaria per introdurre il reddito di cittadinanza, Di Maio spiega che questa "si può avviare assieme alla distribuzione" della misura di sostegno.
"Io voglio realizzare subito le tre misure principali del contratto di governo: superamento della legge Fornero, reddito di cittadinanza e flat tax", ribadisce il vicepremier al quotidiano. Di Maio non esclude lo sforamento del tetto del 3% del rapporto tra deficit e Pil: "Non possiamo dirlo ora - spiega - , stiamo lavorando alla legge di Bilancio. Se per raggiungere i nostri obiettivi servirà - aggiunge -, accederemo agli investimenti in deficit". Ma, avverte il ministro del Lavoro, non si tratta di una sfida all'Europa: "Vogliamo solo fare il bene dei cittadini. E la regola del 3% l'ha definita sbagliata il suo stesso inventore", conclude.