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Cooperazione Finanza Impresa: "Positivo il bilancio 2017"

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27 giugno 2018 | 16.44
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Più interventi, più fondi e nuovi ambiti di azione: è in chiaro il bilancio 2017 di Cfi/Cooperazione Finanza Impresa, la cooperativa per azioni che opera dal 1986 per la promozione delle imprese cooperative. Promossa da Agci, Confcooperative e Legacoop - CFI è una società partecipata e vigilata dal ministero dello Sviluppo che fra i suoi strumenti promuove anche il Workers buy out (WBO), ovvero le cooperative tra lavoratori che si formano per rilevare le aziende in crisi.

Nell'assemblea annuale che si è svolta oggi a Roma è stato sottolineato come "il 2017 ha confermato i segnali di ripresa: le cooperative partecipate mostrano mediamente un migliore stato di salute, riscontrabile sia nel valore complessivo dei dividendi deliberati in favore di CF" - saliti dai 168.805 euro del 2016 a 364.592 euro lo scorso anno - che nell'aumento delle partecipazioni remunerative, che ormai sono il 78% del totale.

Come spiega all'Adnkronos l'amministratore delegato Camillo De Berardinis nel 2017 Cfi "ha finanziato oltre 40 progetti: la maggior parte hanno riguardato interventi su imprese in crisi, riacquisite e rilanciate dai lavoratori. Ma Cfi interviene anche a sostegno della cooperazione sociale che oggi rappresenta circa il 30% degli impieghi che ammontano attualmente a circa 70 milioni di euro".

De Berardinis sottolinea il "tasso di sopravvivenza molto elevato" delle aziende nelle quali la società è intervenuta: "Se consideriamo i 71 interventi di Workers Buy Out fra il 2011 e il 2017 soltanto 8 si sono rivelati degli insuccessi, una percentuale estremamente bassa se guardiamo all'andamento del mercato".

L'ad evidenzia inoltre l'obiettivo di "dare più risposte e più servizi alle imprese: non solo con i finanziamenti diretti che gestiamo con i fondi nazionali che ha affidato il Mise ma anche cercando di raccordarli con i fondi regionali e con la possibilità di cofinanziare anche nuove misure agevolative".

CFI, in questo modo, finanzia la crescita delle imprese cooperative attraverso una combinazione di linee di intervento in capitale sociale e in capitale di debito, sulla base di progetti coerenti e sostenibili sotto il profilo economico finanziario, nell'ottica di salvaguardare l’occupazione, ma anche con un occhio a innovazione e competitività. La durata media dell’intervento in partecipazione è di 7 anni; il 25% deve essere rimborsato entro il quarto anno e il 75% entro il settimo.

Come ribadisce il presidente Mauro Frangi "siamo in grado di dimostrare al governo che l'investimento in Cfi produce occupazione e ritorni positivi per la collettività, trasformando soggetti che perdono il lavoro in imprenditori associati attraverso lo strumento cooperativo". Significativo il fatto che gli investimenti in CFI hanno generato un ritorno economico per lo Stato pari a 7,3 volte il capitale impiegato.

Un modello, insomma, che non solo "genera occupazione e ritorni per le finanze pubbliche" ma che sta "sviluppando la propria attività anche in altri ambiti". Frangi ricorda come CFI abbia "di recente sottoscritto un protocollo con l'Agenzia dei Beni Confiscati per provare a contribuire attraverso lo strumento cooperativo anche al ripristino della legalità in economia facendo ripartire aziende sottratte alla criminalità organizzata". Questo tipo di interventi avrà una durata da 3 a 10 anni con finanziamenti da 50 mila a 700 mila euro e con tasso d’interesse pari a zero.

Il presidente di Cooperazione Finanza Impresa evidenzia poi come spesso - grazie al WBO - "si scopre l'imprenditore dietro il lavoratore". Anche se "lavoriamo con soggetti che escono da crisi di impresa molto dure - spiega - scopriamo che quando ci sono le condizioni si generano imprese solide, patrimonializzate, capaci di stare sul mercato". "Nel momento in cui un progetto viene messo in campo colpisce in maniera positiva la forte consapevolezza, il senso di appartenenza e di solidarietà" osserva Frangi che evidenzia anche l'aspetto di economia sociale dell'azione di CFI che ha firmato con Banca Etica un protocollo d’intesa per una collaborazione in materia anche di WBO.

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