Il caso del presunto conflitto di interessi di Maria Elena Boschi per Banca Etruria si apre con la pubblicazione di 66 parole del libro Poteri forti (o quasi) dell'ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli. Oggi arriva la controprova con la testimonianza dell'ex Ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Il confronto tra le due versioni viene letto in maniera diversa dal mondo politico, a seconda della casacca indossata. Piena assoluzione secondo la lettura Pd; condanna netta, soprattutto nelle reazioni di M5S e Lega. "Adesso la parola al Tribunale", dice Boschi.
Ecco cosa hanno scritto e detto De Bortoli e Ghizzoni.
DE BORTOLI: "L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere".
GHIZZONI: l'ex Ad di Unicredit ebbe il 12 dicembre 2014 un incontro "da solo" con Boschi a Palazzo Chigi. "Il ministro mi chiese se era pensabile per Unicredit valutare un'acquisizione o un intervento su Etruria: risposi che non ero in grado di dare nessuna risposta". "Il ministro convenne, ci lasciammo con l'accordo che l'ultima parola spettava a Unicredit che avrebbe deciso solo nel suo interesse. Fu un colloquio cordiale, e non avvertii pressioni". "La considerai una richiesta abbastanza normale: un ceo di una banca come Unicredit deve essere in grado di mettere in chiaro che è la banca che decide, messaggio che fu assolutamente condiviso".