Nel 2030, il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città, che già oggi consumano il 75% delle risorse naturali e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di anidride carbonica. L'architetto Stefano Boeri e il team di progettisti del Bosco verticale di Milano lanciano un appello perché la forestazione urbana diventi "una priorità nell’agenda internazionale dei governi e delle istituzioni internazionali e locali".
I prossimi mesi sono decisivi per raccogliere adesioni, esperienze e progetti. L'occasione per parlarne pubblicamente è tra meno di un anno: si tratta del primo World Forum on Urban Forests promosso dalla Fao, che si terrà a Mantova dal 28 novembre 2018 al 1 dicembre.
L'idea, che l'Adnkronos rilancia in anteprima, è quella di iniziare a sensibilizzare la società civile su un tema destinato a diventare di pressante attualità. Le emissioni cumulative di CO2, insieme a quelle di metano e di altri gas serra, determinano il surriscaldamento del pianeta, che è causa dello scioglimento dei ghiacciai, della perdita di biodiversità e dell’innalzamento crescente del livello degli oceani.
Gli alberi e le foreste potrebbero interrompere questo ciclo, solo apparentemente ineluttabile: assorbono ogni anno quasi il 40% delle emissioni di combustibili fossili prodotte in larga parte dalle nostre città. E se un unico albero può portare notevoli benefici alla città e ai suoi abitanti, un bosco o una foresta urbana "possono essere un aiuto straordinario per migliorare la qualità della salute e della vita in una città", sottolinea Stefano Boeri Architetti.
Lo studio ritiene che proprio le grandi città, in gran parte responsabili del problema del cambiamento climatico, hanno l’opportunità di diventare "parte integrante della soluzione", aumentando il numero di foreste. In questo modo, sarà ridotto drasticamente anche il problema dell'inquinamento atmosferico. Non è necessario costruire solo altri 'boschi verticali'. Basterebbe, secondo l'appello, anche solo promuovere ovunque gli orti urbani; creare nuovi parchi e giardini; trasformare i tetti della città in prati o i muri di cinta in facciate verdi e i cortili e vuoti urbani in oasi verdi.