La revisione del meccanismo di calcolo dell'età pensionabile e l'allargamento delle platee di lavoratori da esentare dall'automatismo. Sono queste alcune delle tematiche che saranno oggetto di discussione dell'incontro sulle pensioni tra governo e sindacati previsto per oggi. Un confronto tecnico durante il quale Cgil, Cisl, Uil avanzeranno diverse proposte, a partire dalla possibilità di abbassare l'età pensionabile qualora la speranza di vita risulti in calo. Al momento la legge considera solo il meccanismo inverso, ovvero il calcolo al rialzo. Una grave mancanza dal momento che l'Istat, proprio nei primi 6 mesi di quest'anno, ha certificato oltre 28.000 decessi in più rispetto al 2016. Il peggior risultato di sempre. "Bisogna finirla con la favola dell'aspettativa di vita che cresce all'infinito - ha spiegato il presidente della commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano - questo, purtroppo, non è avvenuto nel 2015 e sarà ancora peggio nel 2017". Tanto che l'Esecutivo starebbe anche valutando l'ipotesi di calcolare l'aspettativa di vita con cadenza annuale e non più ogni tre anni, come è avvenuto finora. Durante il confronto con i sindacati si discuterà inoltre della possibilità di sottrarre i lavori gravosi dall'automatismo che, come previsto dalla riforma Fornero, porterà a 67 anni l'accesso alla pensione dal 2019. In particolare, si vorrebbero esentare dall'aumento dell'età pensionabile le 11 categorie di lavoratori già ammesse all'Ape social, cui potrebbero aggiungersi i siderurgici, i marittimi e gli agricoli. Per questi lavoratori non scatterebbe l'adeguamento di 5 mesi dal 2019 ma potrebbe essere concessa un'uscita anticipata dal lavoro.
