Camionisti, operatori ecologici e maestre d'asilo. E ancora, addetti alle pulizie, operai e badanti. Sono questi alcuni dei lavoratori che potrebbero essere esentati dall'automatismo che lega l'aumento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita e che, come prevede la riforma Fornero, porterà a 67 anni l'accesso alla pensione dal 2019. L'intenzione dei sindacati, impegnati oggi in un confronto tecnico con l'Esecutivo, è proprio quella di introdurre correttivi e metodi di calcolo alternativi delle pensioni per quei lavoratori che svolgono attività gravose. I lavoratori già ammessi all'Ape social - l'anticipo pensionistico in vigore fino al 31 dicembre 2018 (a meno che non venga prorogato) - potrebbero così usufruire, in maniera strutturale, di un'uscita anticipata dal lavoro. Nello specifico, lo 'sconto' riguarderebbe 11 categorie: insegnanti di asilo nido e scuola materna, infermieri e ostetriche con lavoro organizzato in turni, macchinisti, conduttori di gru, camion e mezzi pesanti, operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, facchini, badanti che assistono persone non autosufficienti, addetti alle pulizie, operatori ecologici e conciatori di pelli. Per questi lavoratori, a cui potrebbero aggiungersi i siderurgici, i marittimi e gli agricoli, non scatterebbe l'adeguamento di 5 mesi dal 2019 ma potrebbe esser rivisto il meccanismo di calcolo dell'età considerando l'aspettativa di vita con cadenza annuale e non più ogni tre anni, come è avvenuto finora. Il nuovo sistema con tutte le categorie incluse potrebbe essere contenuto in un emendamento alla Legge di Bilancio 2018.