"Riteniamo che Amazon non abbia ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e di aver pagato le tasse in piena conformità con la legislazione fiscale lussemburghese ed internazionale". A scandirlo è il colosso Usa del commercio elettronico in risposta a quanto stabilito dalla Commissione Europea che ritiene che Amazon abbia ricevuto benefici fiscali non dovuti dal Lussemburgo per circa 250 mln di euro, aiuti di Stato illegali per Bruxelles che ora il Granducato deve recuperare dall'azienda statunitense. "Studieremo la decisione della Commissione e valuteremo le nostre opzioni legali, tra cui il ricorso in appello" afferma Amazon in uno statement. "I nostri 50.000 dipendenti in tutta Europa rimangono focalizzati a offrire il miglior servizio ai nostri clienti e alle centinaia di migliaia di piccole imprese che lavorano con noi" aggiunge il colosso Usa dell'e-commerce.
Per la Commissione Europea Amazon ha ricevuto benefici fiscali non dovuti dal Lussemburgo per circa 250 milioni di euro. Per l'esecutivo comunitario si tratta di aiuti di Stato illegali, che ora il Granducato deve recuperare dal colosso Usa del commercio elettronico.
Dopo l'indagine approfondita lanciata nell'ottobre del 2014, la Commissione è giunta alla conclusione che il 'tax ruling' concesso dal Lussemburgo ad Amazon nel 2003, prolungato poi nel 2011, ha diminuito le tasse pagate dal colosso americano nel Granducato, "senza alcuna giustificazione valida". L'accordo ha consentito al gruppo di spostare la grande maggioranza dei suoi utili da Amazon Eu, controllata di Amazon soggetta a tassazione in Lussemburgo, ad una holding che non è soggetta a tassazione, Amazon Europe Holding Technologies (Aeht).
In particolare, l'accordo consentiva il pagamento di royalties da Amazon Eu alla Aeht, cosa che ha ridotto in modo considerevole l'utile di Amazon Eu soggetto a tassazione. L'indagine della Commissione ha dimostrato che l'ammontare delle royalties trasferite era "gonfiato" e non rifletteva la realtà economica. Su questa base, la Commissione ha concluso che il tax ruling garantiva ad Amazon un vantaggio economico selettivo, consentendole di pagare meno tasse di altre società soggette alle medesime norme fiscali nazionali. Di fatto, le regole consentivano ad Amazon di evitare la tassazione su ben tre quarti degli utili realizzati su tutte le vendite realizzate nell'Ue.
LA REPLICA DI AMAZON - "Riteniamo che Amazon non abbia ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e di aver pagato le tasse in piena conformità con la legislazione fiscale lussemburghese ed internazionale" dichiara in una nota il colosso Usa del commercio elettronico. "Studieremo la decisione della Commissione e valuteremo le nostre opzioni legali, tra cui il ricorso in appello" afferma Amazon in uno statement. "I nostri 50.000 dipendenti in tutta Europa rimangono focalizzati a offrire il miglior servizio ai nostri clienti e alle centinaia di migliaia di piccole imprese che lavorano con noi" aggiunge il colosso Usa dell'e-commerce.