"Il Def registra un andamento di crescita graduale dello sviluppo" fino all'"1,1 per il 2017" del Pil. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del Cdm che ha approvato il Def e la manovra. Il deficit nel 2017 dovrebbe attestarsi al 2,1% del Pil.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def con la formula 'salvo intese'. Fonti di governo, però, assicurano che l'approdo del provvedimento in Parlamento sarà a stretto giro, entro ''pochi giorni''.
"Abbiamo i conti in ordine e li abbiamo non aumentando le tasse ma accompagnando il risanamento con misure di sviluppo e crescita - ha sottolineato Gentiloni - L'insieme di misure e decisioni prese in Cdm è la migliore risposta a chi volesse presentare questa operazione come 'depressiva'. E' un'operazione che prosegue il percorso di risanamento e rilancio dell'economia".
Il Cdm ha approvato il "piano investimenti da qui al 2032 pari a 47,5 mld" ha detto il presidente del Consiglio. Dalle misure arriva "il messaggio di impegno per continuare sulla strada di questi anni delle riforme e di quello che hanno prodotto. Le decisioni sono state prese e, naturalmente, verranno discusse in Parlamento".
PADOAN - "La manovra dello 0,2% è un aggiustamento pienamente strutturale che realizza 3,4 miliardi di euro per il 2017" ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sul dl di correzione dei conti, spiegando che il beneficio dell'aggiustamento si vedrà "nei prossimi anni" ed è ottenuto con "l'efficientamento della gestione tributaria, con misure di lotta all'evasione validate dall'Ue e con misure solo in parte di tagli di spesa".
"Il debito-Pil si stabilizza" e quindi sarà "intorno al valore dell'anno scorso" ha spiegato Padoan sul Def, aggiungendo che "questo è un risultato molto importante ottenuto anche in assenza di inflazione e dunque di crescita nominale assai bassa". Nella stima della nota di aggiornamento al Def dello scorso settembre il debito-Pil nel 2016 era al 132,8%.
Quanto alla lieve previsione al rialzo del Pil 2017 dall'1% all'1,1%, Padoan ha spiegato che "è la conseguenza dello stimolo del settore privato grazie alle politiche messe in atto, alla crescita, agli investimenti pubblici e, io penso, anche grazie all'irrobustimento della crescita potenziale in Italia dopo molti anni di perdita di produttività".
Le misure contenute nel Def ''sono quasi tutte ben definite. Bisogna però che siano tutte ben definite perché è il pacchetto che conta. Alcune misure che riguardano tagli di spesa andranno ulteriormente specificate''.
E riguardo alla P.A., ''vorrei dissipare ogni dubbio: il governo mantiene tutti gli impegni presi, compresi quelli relativi ai contratti con la pubblica amministrazione'' ha assicurato.
"Nel Piano nazionale di riforma vengono ribaditi i pilastri dell'agenda di riforme strutturali del governo: contrattazione decentrata, legge sulla concorrenza, lotta alla povertà, privatizzazioni, oltre che le riforme di giustizia civile e amministrativa" ha aggiunto Padoan.
Quanto alle privatizzazioni, "i numeri sono confermati: troveremo i modi e i canali". Padoan ha ribadito che le privatizzazioni hanno "molteplici benefici, non solo per la riduzione del debito ma anche per l'efficienza finanziaria e manageriale delle imprese".