"Siamo tutti convinti che il nostro futuro sia nella trasformazione, nella rigenerazione, nell'abbattimento e demolizione e anche nella compensazione. Cioè, il problema del consumo del suolo non è solo il mero consumo, è anche la manutenzione dei suoli abbandonati. Noi abbiamo intere aree abbandonate il cui suolo genera danni". Così Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni, all'Adnkronos in occasione del convegno 'Salvaguardia e rigenerazione dei territori. Opportunità e sfide' organizzato al Samoter, salone internazionale macchine movimento terra, da cantiere e per l'edilizia a VeronaFiere fino al 25 febbraio.
"Lo scopo di questa giornata per noi è far venire fuori il fatto che, sebbene non ci siano più contrapposizioni tra i vari attori della trasformazione urbana, non si riesce comunque a portare avanti i progetti. Quindi, probabilmente, è un problema di cultura, di veti incrociati, di non unicità di strumenti urbanistici e di regolamentazione sul territorio nazionale. Vorremmo proprio accendere un faro su queste problematiche, sul perché su una cosa di cui siamo tutti convinti, cioè della trasformazione del territorio necessaria, per i progetti ci vogliono 15-20 anni", aggiunge.
Per Giovanni Salmistrari, presidente Ance Veneto, "ormai il dibattito è aperto sul consumo di suolo zero. Ovvero - spiega - in un territorio, in particolare come il Veneto, molto costruito, ci sono grandissime opportunità di aree industriali non più utilizzate e centri storici con delle brutte costruzioni che sono sicuramente delle occasioni per ricostruire delle nuove città, più moderne, meno energivore, delle città più vivibili". Si tratta, dunque, di "sostituire parti di città".
Il tema della salvaguardia del territorio è il focus scelto per questa 30esima edizione del Salone. "Il focus è quello riguardante la salvaguardia del territorio - spiega Maurizio Danese, presidente di VeronaFiere - quindi grande attenzione per la produzione di macchine sostenibili ma anche per la tutela del territorio in termini di problematiche idrogeologiche visto che è un tema purtroppo molto attuale in Italia. Si stima che l'Italia stia spendendo 20 miliardi all'anno per sistemare questi danni quando con attenta prevenzione e i giusti macchinari si potrebbe spendere un ventesimo di questa cifra".