Bollette pazze o contratti truffa? Ora il reclamo e la conciliazione si fanno online in maniera semplice e veloce. A lanciare una nuova piattaforma web per i cittadini che incappano in queste disavventure, è Mdc, il Movimento Difesa del Cittadino. La piattaforma è stata realizzata nell'ambito di #E-consumer, un progetto realizzato dal Movimento Difesa del Cittadino insieme a Codacons e Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, e finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico. Basta connettersi al sito www.difesadelcittadino.it, nella pagina dedicata alla piattaforma, e compilare il form online, poche semplici informazioni importanti e la problematica da segnalare.
In questo modo il reclamo viene inviato automaticamente alle aziende, che sono Poste Italiane, Vodafone, Wind, Enel, Edison, Eni, Tre, Unirec, Teletu, Telecom, senza dover andare sui loro siti web. Se la risposta al reclamo non arriva in tempi utili, allora sarà possibile avviare, sempre online, la conciliazione.
Per chi vuole c'è anche l'assistenza di un esperto, da contattare via mail all’indirizzo conciliazione@mdc.it, o chiamando il numero verde 800.913.514, attivo da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 13.00. E’ possibile inoltre inviare il reclamo attraverso la nuova app 'Difendiamoci', scaricabile gratuitamente dal sito e disponibile sia per Ios che per Android.
Il fenomeno delle truffe che si nascondono dietro gli acquisti online è in forte crescita negli ultimi anni. Secondo la fotografia fatta dal Sole 24 Ore sui dati del Ministero dell’Interno relativi ai numeri della criminalità, è emerso che furti e borseggi sono in calo, mentre aumentano i reati legati al mondo virtuale. Nel 2015 sono state infatti denunciate 145mila frodi o truffe informatiche (+8,8%).
"La piattaforma - dichiara il presidente nazionale di Mcd Antonio Longo - nasce proprio per offrire assistenza e tutela a quei cittadini che hanno subito truffe di questo tipo, ma anche per supportare gli utenti nell’utilizzo dei servizi online, dell’e-commerce e dei pagamenti elettronici, accrescendo le loro conoscenze, favorendo l’applicazione delle norme in caso di abusi e, di conseguenza, anche la loro fiducia nei confronti del web, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali".