Centosessantacinque volte: a tanto ammonta il numero di casi di deficit eccessivo registrati nei paesi membri dal 1999 al 2015. E' quanto emerge da uno studio del prestigioso centro di ricerche economiche Ifo sulla base dei dati della Commissione europea.
Di questi 165 casi solo 51 erano dovuti a una forte recessione economica e quindi in un certo senso più 'tollerabili' applicando la flessibilità prevista per le circostanze eccezionali. Zero attenuanti invece per le restanti 114 violazioni del tetto del 3% del deficit-pil con il rischio di ammenda. "Un numero di infrazioni scioccante. Sembra che le norme non funzionino, visto che in nessun caso sono state comminate le sanzioni previste dalle procedure per deficit eccessivo", osserva il presidente dell'Ifo Institute Clemens Fuest.
In cima alla lista per record violazioni sanzionabili la Francia che ha sforato Maastricht ben 11 volte dal 1999 ad oggi ; a seguire Grecia, Portogallo, Polonia (con 10 violazioni); Regno Unito (9). L'Italia è al quarto posto dei paesi inadempienti con 8 violazioni ingiustificate: dal 2001 al 2006 e poi 2010 e 2011 (il deficit pil era stato sforato anche nel 2009 ma c'era la recessione). Dopo troviamo Ungheria (7) Irlanda e Germania (5 entrambe), tra gli altri. I paesi più virtuosi sono invece Lussemburgo, Estonia, Finlandia, Danimarca e Svezia con zero violazioni del disavanzo-pil.