"Credo che Equitalia al 2018 non ci arriva". Il premier Matteo Renzi l'ha annunciato solo pochi giorni fa a #Matteorisponde, e la riforma, in qualche modo, andrà in porto. Il 'superamento' di Equitalia, con un accorpamento all'Agenzia delle Entrate, nelle intenzioni del premier Matteo Renzi, dovrà avvenire entro il 2018. Ma il progetto va ancora messo a punto e, spiegano all'Adnkronos fonti parlamentari, "sono diversi i nodi da sciogliere, alcuni sostanziali". Tanto che "l'ipotesi più probabile è che ad andare in soffitta sia soprattutto il marchio Equitalia, soprattutto per ragioni simboliche, visto quello che il nome evoca negli italiani".
Le funzioni che attualmente svolge la società di riscossione, e le stesse cartelle esattoriali, in sostanza, "rimarrebbero le stesse, perché non si può aprire un buco nel bilancio pubblico". Né, si fa notare, "si può sperare che una maggiore fedeltà fiscale possa compensare il mancato gettito della lotta all'evasione". Ma il passaggio di funzioni e dipendenti da Equitalia all'Agenzia delle Entrate "andrebbe studiato con grande attenzione". I nodi da sciogliere riguardano innanzitutto i contratti dei dipendenti Equitalia: hanno il contratto bancario, con stipendi mediamente più alti dei dipendenti dell'Agenzia delle Entrate. Ovviamente, un cambio di contratto 'sfavorevole' esporrebbe l'amministrazione pubblica al rischio di una pioggia di ricorsi. Il secondo ostacolo da aggirare riguarda il fatto che Equitalia non riscuote solo le somme dovute all’Agenzia delle Entrate: svolge la stessa funzione, anche per l’Inps, per oltre 6mila Comuni e per altri enti. Soprattutto guardando all'Ente previdenziale, sembrerebbe inevitabile costituire una struttura ad hoc per la riscossione.
In questo scenario, i sindacati hanno espresso già tutte le loro perplessità. Fabi, First Cisl, Cgil, Ugl Credito e Uilca hanno scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo le sue dichiarazioni, e hanno chiesto un incontro urgente per "avere chiarimenti sul futuro e le prospettive dell'azienda" a Ernesto Maria Ruffini, ad del Gruppo Equitalia Spa. "Abbiamo appreso, con estremo sconcerto, che Equitalia 'non dovrebbe' arrivare al 2018 e che state 'riorganizzando il sistema perché sia sempre più a disposizione del cittadino e non vessatorio per il cittadino' - scrivono i sindacati - e ci chiediamo: quei 9 miliardi di obiettivo di riscossione imposti al sistema, e sui quali il bilancio dello Stato sembra oggi contare molto, come pensate di recuperarli domani?". Non solo. "Il sistema della riscossione svolge un ruolo fondamentale, oltre che per il recupero reale delle risorse, anche e soprattutto per l'effetto della deterrenza. Chi da domani svolgerà tale indispensabile funzione volta a far comprendere a un numero sempre maggiore di cittadini il valore (diritto/dovere di ognuno) di contribuire solidalmente al reperimento delle risorse necessarie alla vita della collettività?", aggiungono i sindacati.
A rischio, secondo i sindacati, anche i risultati della società. "Di sicuro il clima di incertezza che da questa mattina è esploso all’interno della categoria non favorirà il raggiungimento di quegli obiettivi 'sfidanti' che il suo stesso governo ha imposto al Servizio nazionale della Riscossione e, anzi, demotiverà il personale che, ogni giorno, si espone in prima persona con abnegazione e grande professionalità", si legge ancora nella lettera.