Un "intervento in due tempi" per trovare un partner al Monte dei Paschi di Siena. E' la soluzione su cui, riferiscono all'Adnkronos fonti finanziarie, "stanno lavorando advisor e legali, con la 'benedizione' anche di Governo e Bankitalia": prima si muoverebbe il fondo Atlante, per acquistare un consistente pacchetto di sofferenze della banca di Rocca Salimbeni; poi scenderebbe in campo un partner capace di portare Siena, ripulita di buona parte dei crediti deteriorati, alle nozze. Primo indiziato alla fusione, ancora Ubi Banca.
Nonostante ci sia ancora da superare l'ostilità dei fondi di investimento, che di fatto la controllano, la banca guidata da Victor Massiah resta il candidato ideale per un'operazione che, spiegano le fonti interpellate, "resta necessaria per la tenuta dell'intero sistema bancario italiano". I tempi per arrivare al matrimonio, si fa notare, "non sono strettissimi, per il semplice fatto che il processo di cessione delle sofferenze richiede ancora qualche settimana". Ma lo schema "sta prendendo forma" e gli advisor, legali e finanziari, "si stanno confrontando sugli aspetti tecnici".
Lo stesso Massiah, a più riprese, negli ultimi mesi ha chiarito lo scenario. A febbraio, in conference call con la stampa, ha escluso un'operazione con il Monte, chiarendo che, in quel momento, non c'erano le condizioni. Oggi, fanno notare le fonti interpellate, il quadro è cambiato: "E' stata fatta la fusione Bpm-Banco Popolare e, soprattutto, si è trovata una soluzione credibile, con il Fondo Atlante, per le sofferenze". In sostanza, quelle condizioni che a febbraio non c'erano, "ora stanno maturando".
Ubi Banca, intanto, smentisce che sia "in corso o pianificata qualsiasi tipo di negoziazione diretta o indiretta che abbia a riferimento operazioni straordinarie con Banca Monte dei Paschi di Siena".