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Pa, Gasparrini: "Ora solo 4 contratti ogni 3 anni prima erano 22"

Il presidente dell'Aran Sergio Gasparrini
Il presidente dell'Aran Sergio Gasparrini
05 aprile 2016 | 16.51
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E' soddisfatto il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, per il "buon risultato ottenuto in direzione della riduzione dei comparti e della semplificazione della contrattazione". E' quanto dichiara all'Adnkronos dopo una notte passata insonne per raggiungere l'ipotesi di accordo quadro con i sindacati. Una trattativa che va a definire la nuova geografia del pubblico impiego per il triennio 2016-2018.

"D'ora in avanti si potranno rinnovare 4 contratti ogni 3 anni mentre in passato, nello stesso arco temporale, se ne dovevano rinnovare almeno 22 a livello nazionale, più un'altra decina relativi ad enti che avevano un contratto dedicato", sottolinea Gasparrini nel fornire, dati alla mano, l'importanza dell'accordo.

In particolare, entrando nel merito dei nuovi comparti, per quanto riguarda quello delle Funzioni centrali (che comprende ministeri, Agenzie fiscali, enti pubblici non economici e ad altri enti, ndr) e quello dell'Istruzione e Ricerca, Gasparrini afferma che "sconteranno una fase transitoria in quanto la convergenza di discipline diverse in un settore sarà fatta con gradualità, non ci sarà un'omologazione immediata". Inoltre, "una fase transitoria riguarderà anche le sigle sindacali, in quanto diamo una finestra per le nuove aggregazioni", entro 30 giorni dalla firma dell'accordo per raggiungere una percentuale non inferiore al 5% (tra la media del dato associativo e il dato elettorale), anche se la ratifica da parte degli organi statutari preposti (congressi), potrà avvenire (in via eccezionale) entro il 31 dicembre 2017.

Gasparrini tiene a sottolineare, più in generale, anche un altro aspetto, e cioè che "la scelta fatta si pone in coerenza con il cambiamento in atto del modello organizzativo e degli assetti istituzionali" determinati dalle riforme Madia e Delrio. Esemplificativa può essere la collocazione di alcuni profili dirigenziali, in vista dei tre ruoli unici che si verranno a delineare: Stato, Enti locali e Regioni. Quest'ultimo accoglierà infatti, gli amministratori tecnici delle aziende sanitarie, che sono stati spostati dall'area della dirigenza sanitaria al nuovo comparto delle Funzioni locali.

L'accordo, comunque, deve essere validato dal governo, e deve ricevere l'ok definitivo dai Comitati di settore oltre che la bollinatura della Corte dei Conti. Non appena questi passaggi necessari saranno effettuati l'ipotesi di contratto collettivo quadro, raggiunto oggi per la definizione dei comparti, sarà sottoscritta definitivamente dalle parti. I tempi tecnici per queste opportune verifiche saranno brevi ma non immediati, potrebbe passare forse un altro mese.

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