Asmara, 29 dic. (adnkronos) – Le potenzialità dell’industria mineraria eritrea sono molto significative: già oggi il solo impianto di Bisha, un sito nell’entroterra del paese africano che affaccia sul mar Rosso, rappresenta il 3,5 per cento del prodotto interno lordo del paese. A breve entrerà in attività anche l’impianto di Zahra, migliorando ulteriormente la produzione. Queste potenzialità offrono buone prospettive agli investitori internazionali, Italia inclusa, perché la fase delle esplorazioni non è certo ancora conclusa.
Il ministro degli affari economici eritreo Hagos Ghebrehiwet ha voluto così sottolineare quanto il governo di Asmara, dopo la concessione del 60 per cento della miniera di Bisha alla “Nevsun” società canadese quotata in borsa, sia aperto a nuove partnership con investitori internazionali per sviluppare ulteriormente un settore altamente strategico per il paese.
A descrivere bene le potenzialità dell’industria mineraria eritrea ci ha pensato Louis Mazel, il capo della missione degli Stati Uniti ad Asmara, al termine di una visita alla miniera di Bisha avvenuta insieme ad una delegazione di diplomatici provenienti da Unione Europea, Nazioni Unite, Canada, Germania, Sud Africa e Regno Unito.
“E’ stata una visita rivelatrice – ha detto il diplomatico Usa – Bisha è un impianto moderno e ben gestito che dà lavoro a 1400 persone delle quali il 90 per cento è eritreo. Il 20 per cento degli occupati sono donne. Una di queste ha cominciato come cameriera e oggi guida un camion pesate della marca americana Caterpillar. La miniera – ha proseguito Mazel – paga inoltre ai suoi dipendenti gli stipendi più alti del paese e offre standard di sicurezza di livello internazionale, paragonabili a quelli Americani o Canadesi”.
Nella miniera di Bisha si è cominciato con l’estrazione di oro (la quarta più grande dell’Africa) poi, scavando, si è andati avanti con l’argento, il rame e lo zinco. Ogni giorno decine di camion partono dalla miniera, che si trova nella zona semidesertica all’interno del paese, e vanno al porto di Massaua per imbarcare i propri carichi verso destinazioni internazionali.
“Per quanti hanno investito su di noi – ha detto all’Adnkronos il direttore generale di Bisha Mining, Ed Mountey – penso che possano essere tutti molto soddisfatti. Io sono qui da tre anni: il lavoro è avanzato secondo i programmi. L’azienda è in utile. Possiamo dire che con noi ci hanno guadagnato gli investitori, il Paese e la popolazione”.
L’Eritrea, visto il non rispetto degli accordi di Algeri e della risoluzione Onu da parte dell’Etiopia, vive in perenne stato di allerta. La sicurezza è un problema per l’industria mineraria? Risponde ancora il direttore generale di Bisha Mining: “L’Eritrea è un paese molto sicuro, a Bisha poi non abbiamo mai avuto alcun problema – risponde Mountey – i prodotti e il nostro personale, anche quello straniero, viaggiano sempre in totale tranquillità. Per la sicurezza interna poi, dall’ospedale in loco all’ambulanza attrezzata per gli interventi, abbiamo tutto quanto ci necessità per una adeguata tutela della salute dei nostri dipendenti”.