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Expo, già in 16mila su simulatore volo: rotta verso Kazakhstan 2017

Expo, già in 16mila su simulatore volo: rotta verso Kazakhstan 2017
04 ottobre 2015 | 13.08
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Sentirsi piloti per un giorno, o anche due. Expo sta per concludersi e il simulatore di volo installato al Padiglione dell'Alitalia si può già considerare un successo: dal primo maggio nessuno slot di prenotazione per provare a guidare un aereo è rimasto vuoto e, a oggi, sono state in tutto oltre 16mila, 11.500 e 5mila rispettivamente per ciascun motore sincronizzato, le 'esperienze di volo' sui due simulatori. Dai primi di settembre, poi, le prenotazioni per entrambi i simulatori sono al completo fino al 31 ottobre.

"E' una scommessa vinta soprattutto perché ci sono state persone che hanno fatto il pass stagionale per avere la possibilità di fare un secondo e un terzo volo", spiega Leonardo Girardi, a capo della Professional Show, l'azienda veneta che ha realizzato i 'flight simulator' e li ha portati a Expo in partnership con Alitalia. "Un simulatore di una compagnia aerea può costare fino a 30 milioni di euro, noi - racconta - siamo riusciti a crearne uno da circa 500mila euro: il nostro obiettivo è diffondere l'esperienza come forma di intrattenimento educativo".

Far capire a tutti, insomma, "cosa succede dietro quella famosa porta che dall'11 settembre 2001 si è chiusa definitivamente". I due motori presenti a Expo simulano il traffico negli aeroporti di Napoli e Genova e, per 20-25 minuti, chi si siede davanti ai monitor può immaginare di guidare un Boeing in fase di decollo e atterraggio. L'orizzonte, per la Professional Show, è l'Expo 2017 in Kazakhstan.

"Ci sono trattative in corso per portare i nostri simulatori ad Astana", rivela Girardi. "Del resto - continua - abbiamo avuto un ottimo riscontro di pubblico e la possibilità, a Rho Fiera, di 'tararci' su un evento da milioni di persone, mettendo a punto un meccanismo perfetto di gestione dei clienti e delle prenotazioni". L'importante è che non si pensi che il simulatore di volo sia un videogioco. "Se ne accorgono subito che non è così", dice Girardi.

"Alcuni - sottolinea, descrivendo le reazioni - si appassionano, sono attentissimi, come i giapponesi, che si immedesimano più di altri e tocca quasi tenerli fermi. Altri, alla prima esperienza, sono in catalessi e un po' frastornati dalla quantità di strumenti che vedono e dallo scenario di fronte a loro. Se riescono a fare un secondo o un terzo volo, si divertono di più".

In Italia, il simulatore di volo della Professional Show è il primo prodotto di questo tipo realizzato per il pubblico. "In Germania e a Dubai sono già molto diffusi negli aeroporti", spiega ancora Girardi. "La nostra sfida è farlo conoscere a più gente possibile". E, magari, convincere qualche bambino a realizzare il sogno di diventare un pilota.

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