In tempi di social network, la reputazione corre on line. Si costruisce, ma si può anche distruggere, sul web. Ecco allora che c'è chi ha stilato un vero e proprio decalogo per non screditarla. E il suo nome la dice già lunga: si chiama infatti Reputation Manager ed è leader in Italia nell'analisi della reputazione on line dei brand e delle figure di rilievo pubblico.
Nata nel 2004, su iniziativa di Andrea Barchiesi, che oltre che fondatore ne è oggi il Ceo, è la prima società ad aver introdotto in Italia il concetto di 'ingegneria reputazionale'. Nel 2011 ha vinto il Premio nazionale dell’innovazione e nel 2012 ha introdotto sul mercato AudiSocial Tv, il primo osservatorio italiano sulla social tv, WebPolitics osservatorio sul posizionamento, il gradimento e l’influenza dei politici italiani in rete, e My Reputation, il primo sito per monitorare da soli la propria identità digitale.
Ora, mette a disposizione di manager e professionisti 10 consigli per non screditare la propria reputazione online. Ecco il decalogo, punto per punto.
1) Monitora la tua identità digitale. Almeno una volta a settimana, fai un esercizio di 'ego-surfing', ovvero cerca il tuo nome sui motori di ricerca e controlla i primi 10 risultati che appaiono. Potresti scoprire di essere associato a contenuti negativi, sconvenienti o magari che non ti riguardano o poco rilevanti.
La maggior parte delle persone non va oltre la prima pagina, infatti si dice che “il miglior posto per nascondere un cadavere è la seconda pagina di Google”. E più del 25% dei recruiter dichiara di escludere un potenziale candidato dal processo di selezione a causa di quella prima pagina.
2) Parola d’ordine: parola chiave. Utilizza le parole chiave giuste per descrivere la tua professione e le tue competenze. Quali sono? Quelle utilizzate dai recruiters nella ricerca del personale. Se le inserisci nel tuo profilo verrai intercettato più facilmente da chi cerca profili come il tuo.
3) Controlla i suggest e le ricerche correlate. Il tuo nome non è associato solo a dei risultati organici, ovvero ai link indicizzati dal motore di ricerca, ma anche ad altre parole chiave che rimandano ad altri risultati. È fondamentale avere il controllo anche di questi 'suggerimenti' proposti dal motore di ricerca in associazione al tuo nome: leggere ad esempio 'nome+truffa' non depone certo a tuo favore.
4) Multicanalità: sul web puoi avere il dono dell’ubiquità. Utilizza più di un social per promuovere le tue competenze, in questo modo avrai un doppio vantaggio: avrai più possibilità di essere notato da chi cerca un profilo come il tuo perché sarai più presente sul web, e dimostrerai pro-attività.
5) Valori: quelli giusti e ognuno ha un peso. È importante che la tua identità digitale sia la sintesi efficace dei tuoi valori: professionali, personali, sociali. Sul web tu sei proprio come un brand, se non trasmetti i valori giusti il tuo messaggio sarà meno efficace o addirittura lesivo. Immaginiamo un grande manager che sul web è associato più a notizie che riguardano i suoi hobby che ai suoi successi professionali: si tratta di una matrice valoriale sbagliata, che va riequilibrata con i giusti contenuti e i giusti pesi.
6) Fai parlare i contenuti. Fai in modo di pubblicare dei contenuti che rimandino in modo efficace a quello che sai fare, in altri termini “dillo con un post”: non è sempre necessario raccontare cosa sai fare, grazie ai social puoi direttamente dimostrare di saperlo fare.
7) Attenzione all’immagine della cover e del profilo. Considera che datori di lavoro, selezionatori, colleghi monitorano sempre i social. Se usi una foto un po' ardita, al 99% sarà la prima associata al tuo nome su Google.
8) Occhio ai Tag. Forse non sai che quando qualcuno ti tagga rende pubbliche foto che magari non avresti mai voluto girassero sul web. Per evitarlo, puoi impostare il controllo dei tag che saranno così sottoposti alla tua validazione prima di essere pubblicati.
9) Prima di pubblicare su YouTube video di situazioni imbarazzanti (scherzi, battutacce, atteggiamenti o situazioni particolari), e prima di firmarli, considera che diventeranno subito di pubblico dominio. I video sono i contenuti più virali sul web, ovvero quelli che hanno in poco tempo una maggiore diffusione.
10) Foto. Fai attenzione alle foto che ti ritraggono e che vengono condivise da altri, senza la tua autorizzazione esplicita: foto in locali postate sulle relative pagine, oppure condivise da amici di amici, ecc.
La caratteristica viralità della condivisione sui social network, incrementata soprattutto dall’utilizzo del mobile e di app dedicate, può rappresentare un rischio concreto per la tua privacy e per la tutela della tua identità.