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Orlandi contro i ricorsi per atti dirigenti 'illegittimi': "Sono vergognosi"

"Non continuiamo a dire sciocchezze, non fate spendere soldi inutili ai contribuenti'', dice il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate. Che invece focalizza l'attenzione sulla fatturazione elettronica: "porterà alcuni miliardi di risparmi alla collettività'"

 (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)
(Foto Adnkronos/Cristiano Camera)
26 marzo 2015 | 12.08
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I ricorsi contro gli atti firmati dai dirigenti dell'Agenzia delle Entrate, dichiarati poi 'illegittimi' dalla Consulta, non solo sono inutili ma anche "vergognosi". Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, non usa mezzi termini per stroncare sul nascere un'ipotesi che diverse associazioni dei consumatori stanno prospettando. ''Non continuiamo a dire sciocchezze, non fate spendere soldi inutili ai contribuenti'' con i ricorsi contro gli atti dei dirigenti dichiarati illegittimi: "tentare di fare impugnare gli atti dai cittadini mi sembra una cosa vergognosa'', scandisce.

Per altro, l'Agenzia non può fare concorsi. Sono stati banditi, evidenzia Orlandi, ma ''il Tar li ha bloccati perché manca un dpcm''. I decreti del presidente del Consiglio dei ministri, ricorda il numero uno dell'Agenzia, ''vengono fatti dai governi. Se ne sono succeduti quattro'' e ancora manca il provvedimento.

Quel che resta è la difficoltà nella gestione di una macchina complessa. ''Non lo so come ci organizzeremo'', sintetizza il direttore dell'Agenzia delle entrate, ricordando che attualmente sono rimasti solo 300 dirigenti che ''non sono sufficienti''. Sicuramente, assicura, "troveremo una soluzione che ci permetta di garantire la funzionalità degli uffici perché è nell'interesse del paese''. ''Stiamo ragionando'' con gli oltre 41.000 colleghi, spiega Orlandi. Anche se il numero sembra molto alto il direttore tiene a precisare che il rapporto è di un dipendente ogni 40 persone. Normalmente il rapporto è di uno a 8 oppure uno a 10, ''è un numero che nessuna pubblica amministrazione ha''. Orlandi, quindi, ribadisce: ''ci stiamo organizzando, aspettiamo una soluzione'' in tempi rapidi perché la struttura non si può fermare. ''I cittadini vogliono i rimborsi'' e ''la fatturazione elettronica partirà il 31 marzo''.

Piuttosto, il direttore dell'Agenzia delle Entrate vuole spostare l'attenzione proprio sui benefici che derivano dall'obbligo di fatturazione elettronica, per tutte le pubbliche amministrazioni, che ''porterà alcuni miliardi di risparmi alla collettività''. Con il sistema che sarà esteso a tutte le pubbliche amministrazioni, compresi enti locali e Asl, e che partirà il 31 marzo, sono attese 50 milioni di fatture in formato elettronico.

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