Tutto nasce da una petizione su Change - Oltre 54.000 firme per i "cicloferropendolari"
La decisione di un eventuale abbonamento treno più bici sui convogli regionali spetta alle Regioni e non a Trenitalia. A precisarlo in una nota è la stessa società del gruppo Fs. La nota, si ricorda, è in risposta a una petizione, lanciata dalla "ciclo-ferro-pendolare" Sara Poluzzi, ingegnere di 38 anni, bolognese ma con la sede aziendale a Imola e utilizzatrice da 8 anni dell'abbonamento regionale bici più treno, annullato da quest'anno. "Dai 122 euro precedenti adesso, con il biglietto giornaliero, dovrò pagare oltre 700 euro", ha scritto sulla petizione, poi rilanciata dall'Adnkronos.
Secondo Trenitalia tuttavia ciascuna Regione , nell’ambito del contratto di servizio con le imprese ferroviarie, "può autonomamente stabilire anche l’introduzione di forme di abbonamento particolari per i servizi di propria competenza, incluso quello che prevede il trasporto delle bici a bordo dei treni regionali".
Nulla preclude quindi "l’autonoma scelta delle singole Regioni di stabilire forme di abbonamento o altre agevolazioni per il trasporto delle biciclette sostenendone il costo". I servizi di trasporto regionale, rileva Trenitalia, "sono da molti anni gestiti dalle Regioni che, attraverso il contratto di servizio stipulato con l’affidatario del servizio, ne stabiliscono la programmazione e quindi i treni da effettuare, le relazioni da servire, la frequenza e gli orari, nonché i prezzi di abbonamenti e biglietti. Otre alle eventuali agevolazioni, a fronte di un corrispettivo destinato a coprire la differenza tra i costi di produzione e i ricavi da traffico".