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Atene e virus Ebola affossano le borse europee. Crolla Milano: -4,44%

Piazza Affari risente dei dati sul Pil diffusi in mattinata dall'Istat. Tonfo del petrolio, rischi per le banche greche. Sospese Banco Popolare e Bpm per eccesso di ribasso. Mps -6,04%, Unicredit -5%, Intesa Sp -4,79%

Foto Infophoto - INFOPHOTO
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15 ottobre 2014 | 15.12
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Un vero e proprio mercoledì nero sui mercati finanziari di tutto il mondo. Lo spettro della recessione in Europa, i dati sotto le attese dell'economia americana, ma soprattutto il timore per la diffusione del virus Ebola negli Usa e in Europa hanno spinto tutte le piazze finanziarie al ribasso.

Milano è maglia nera nel Vecchio Continente: il Ftse Mib chiude a 18.304 punti - il minimo di seduta - a -4,44%. Un risultato che trova precedenti solo nel dicembre del 2013. Lo spread è risalito a 165 punti dai 145 della mattina, dopo aver toccato i 173 punti in giornata. La goccia che ha fatto 'traboccare il vaso' del sentiment degli investitori è stato anche l'andamento della Borsa di Atene, che ha chiuso a -6,25%, dopo essere crollata a -10%.

L'agenzia di rating Fitch ha messo nero su bianco che le banche greche soffrono ancora molto per i problemi legati alla qualità delle attività in portafoglio prevedendo che i test della Bce possano imporre ricapitalizzazioni alla maggior parte degli istituti.

Anche l'Ebola oggi ha giocato un ruolo centrale. Secondo quanto appreso in alcune sale operative, poco prima della chiusura di Borsa si erano diffusi i rumors di una probabile quarantena per l'aeroporto di Barcellona dove più persone avrebbero avuto riscontro positivo ai controlli contro il virus. Una notizia che non trova conferme ufficiali ma che è bastata a gettare ancora più confusione sul mercato.

Madrid, in particolare, è tra le peggiori: l'Ibex chiude in ribasso del 3,59% a 9.838 punti. Molto male anche per Parigi, dove il Cac cede il 3,63%. Seguono Amsterdam (-3,46%), Lisbona (-3,21%), Francoforte (-2,87%) e Londra (-2,83%). Tutto questo sullo sfondo di altri timori, cominciati ieri, sulla recessione in Europa che potrebbe continuare dopo il rallentamento dell'economia tedesca: il Governo ha rivisto le stime sul Pil al ribasso e la fiducia degli investitori è ai minimi.

A Wall Street, i principali indici accentuano le perdite nel prosieguo di seduta. Il Dow cede l'1,75% a 16.029 punti. Il Nasdaq perde l'1,28% a 4.173 punti. Anche qui, un ampio numero di fattori, dai dati macro deludenti sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, insieme all'ultimo caso accertato di virus Ebola nel Paese.

Il titolo più venduto sulla Borsa di Milano è Banco Popolare, che cede l'8,09% a 10,57 euro. I bancari, con lo spread a 165 punti, sono i più colpiti: Bper perde il 7,73%, Mps il 7,64% e Bpm il 7,59%. Unicredit cede il 6,16% e Intesa Sp il 5,85%.

Tra i peggiori, in un listino completamente in rosso, c'è anche Mediaset (-6,37%) mentre tra gli industriali, sono vendute tutte le blue chips: da Finmeccanica (-5,38%) a Telecom (-4,82%). Luxottica perde l'1,38%, in miglioramento rispetto ai giorni precedenti e rispetto al resto del paniere. Gtech è il 'migliore' e cede lo 0,87%.

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