"Non spero di vedere morire di morbillo il figlio di un profilo fake, ho solo sbroccato perché la figlia moribonda l'ho avuta e non mi piace sentirle augurare morte, a lei o ad altri bambini malati. Tutto qui". Così Alice Pignatti, la cesenate che nel 2015 lanciò una petizione per chiedere l'obbligo vaccinale all'asilo nido - e che l'anno scorso venne scelta dall'Ausl di Bologna, tramite bando, per gestire sui social network una campagna informativa proprio sull'obbligo a scuola - giustifica il tweet a sua firma denunciato dalla consigliera del Movimento 5 Stelle della Regione Emilia Romagna, Raffaella Sensoli, che in una nota ha chiesto la revoca del suo incarico.
LITE SOCIAL - Il tweet, scrive su Facebook Pignatti, è stato scritto all'interno di una discussione sui social con "insulti e parolacce di ogni genere, cui ho risposto in modo arrabbiato, certamente senza l'atteggiamento disponibile che solitamente mi appartiene".
La donna fa notare che, "quando si estrapolano le cose e si decontestualizzano e/o strumentalizzano, si sta già manipolando l'informazione. Questo è stato fatto: una persona ha preso un pezzo e ha cancellato tutto il resto; due giorni di commenti e numerose parole. Pertanto, affinché sia estremamente chiaro, quel tweet non rappresenta in alcun modo il mio pensiero o augurio a un genitore".
LE SCUSE - "Spero che chi mi conosce sappia comprendere - auspica Pignatti - soprattutto perché in questi tre anni ho dato anima e corpo a centinaia di genitori e sarebbe bello che si parlasse di questo invece che di una conversazione manipolata in modo crudele".
Ma secondo quanto denunciato dalla consigliera 5 Stelle Sensoli, il messaggio via social aveva "un linguaggio totalmente inappropriato e che fa riferimento alla possibile malattia di un bambino, il tutto rivolto a un genitore nel bel mezzo di una discussione sui vaccini su Twitter".
M5S - Sul caso la consigliera ha scritto all'assessore alla Sanità della Regione, Sergio Venturi, per chiedere la sospensione dell'incarico a Pignatti nel caso in cui il tweet in questione fosse confermato. "Quello che speriamo è che il tweet in realtà sia un fake e che quelle parole non siano effettivamente state scritte dalla Pignatti - scrive Sensoli -. Augurare a un papà o a una mamma di vedere il proprio figlio moribondo è un'espressione inaccettabile in ogni caso, ma lo è ancora di più se a pronunciarla è chi è pagata dalle istituzioni per portare avanti proprio sui social network una campagna informativa sui vaccini".
Alla Regione, quindi, Sensoli ha chiesto ieri "di avviare le necessarie verifiche sull'autenticità di questo tweet e successivamente di prendere le decisioni del caso. Una sospensione dall'incarico dell'Ausl di Bologna ci sembra davvero il minimo".
EMILIA ROMAGNA - E la consigliera conclude: "Va anche sottolineato che la Regione ha da poco approvato una risoluzione che riguardava proprio il linguaggio dei social network e dell'odio che spesso viene generato da esso. E il tweet della Pignatti, se dovesse essere confermato, rispecchia totalmente tutto quello che le istituzioni dovrebbero rifiutare e combattere".