Peppa Pig diseducativo su piano del rapporto con la sanità. Il cartone che ha per protagonista la maialina e la sua famiglia insegnerebbe ai bambini a essere pazienti 'difficili' ma, soprattutto, inclini a chiedere molti farmaci e a utilizzare male i servizi. E' l'accusa mossa al cartone amatissimo dai più piccoli da una dottoressa di famiglia britannica, Catherine Bell, nell'edizione di Natale del 'British Medical Journal', in cui sono raccolti studi 'divertenti' ma comunque realizzati con metodologia scientifica. La critica è legata solo al rapporto con medici e medicine.
Il dottore del cartone animato, Dr Brown Bear, infatti, corre immediatamente a casa dei piccoli malati appena i genitori, spesso apprensivi, lo chiamano. E ritorna più volte, in alcuni episodi, per accertarsi della salute dei piccoli. Bell sottolinea che questo tipo di comportamento, nella realtà, indicherebbe un medico senza scrupoli che va a casa dei pazienti senza motivo per denaro, considerato che le visite domiciliari sono in realtà più care: chiamare il pediatra o il medico di famiglia è necessario - ricorda - quando i sintomi si protraggono a lungo e non ci sono miglioramenti. Insomma, il cartone animato trasmesso in 180 Paesi da 10 anni crea delle aspettative troppo elevate rispetto al medico di famiglia e incoraggia al ricorso inappropriato ai servizi sanitari.
Inoltre il Dr Brown Bear è sempre pronto a offrire medicine e accontentare le richieste di farmaci da parte dei piccoli pazienti. Un episodio, descritto da Bell, è la visita del dottore quando Peppa si ricopre di bolle su tutto il corpo. Dopo aver visto la lingua Dr Brown rassicura la piccola dicendole che passerà presto. E alla domanda di Peppa se non sia necessaria una medicina, arriva prontamente un cucchiaio di sciroppo. Un esempio "di prescrizione inutile per una malattia virale". Mentre mancano le necessarie indicazioni "di riposare e bere molto".
L'autrice dello studio ammette però che Peppa Pig diffonde anche messaggi di salute positivi, come fare movimento, mangiare bene o anche rispettare le regole della strada. L'autrice riconosce, ironicamente, che per studiare l'influenza del cartone sui bambini sarebbe stato necessario costituire un gruppo di controllo di piccoli che non hanno mai visto Peppa Pig, "ma in questo caso è impossibile".