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Salute

Boom di influenza sotto l'albero

(Fotogramma)
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28 dicembre 2017 | 11.52
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Boom di casi di influenza sotto l'albero. Nella 51esima settimana del 2017, quella dal 18 al 24 dicembre, i medici sentinella della rete Influnet dell'Istituto superiore di sanità calcolano circa 387 mila nuovi casi, per un totale di circa 1 milione e 403 mila connazionali colpiti dai virus dall'inizio della sorveglianza. L'ultimo bollettino diramato parla di un "brusco aumento, alimentato soprattutto dalle classi di età pediatrica".

"La curva delle sindromi influenzali continua la sua ascesa - si legge nel report - dopo avere superato, nella 49esima settimana, il valore soglia di 2,57 casi per mille assistiti che determina l'inizio del periodo epidemico". L'epidemia è cominciata "in tutte le Regioni italiane, tranne che in Friuli Venezia Giulia". Il valore dell'incidenza totale è salito a 6,39 casi per mille assistiti, contro i 4,26 casi per mille della settimana precedente. I più colpiti sono i bambini da 0 a 4 anni, con 18,91 casi per mille assistiti; seguono la fascia 5-14 anni (12,65 casi per mille), quella 15-64 anni (5,43/mille) e le persone di età pari o superiore a 65 anni (2,78).

Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Calabria sono le regioni maggiormente colpite con un livello di incidenza pari o superiore a 7 casi per mille assistiti", segnala il network precisando tuttavia che "l'incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato al momento i loro dati".

Riposo, una buona idratazione e farmaci per il controllo della sintomatologia come antipiretici (come il paracetamolo) per la febbre, la cefalea e i dolori osteo-muscolari. E nei bambini a rischio di sviluppare forme complicate di influenza, si utilizza anche una terapia antivirale sistemica con oseltamivir o amantadina, che deve essere iniziata precocemente (entro 24-48 ore dall'esordio dei sintomi). Questi i consigli degli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Il contagio - si ricorda - avviene solitamente per contatto diretto con le secrezioni respiratorie e la saliva delle persone infette; una volta infettati, si rimane contagiosi fino a 3-4 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Dopo un'incubazione breve (1-3 giorni), la malattia si manifesta improvvisamente con febbre, cefalea, malessere e artro-mialgie diffuse (dolori ossei e muscolari). Successivamente predominano i sintomi di tipo respiratorio come tosse, congestione nasale, mal di gola. Nei lattanti, in genere, la febbre non si manifesta ma si osservano vomito e diarrea. La sintomatologia si risolve usualmente in 5-7 giorni.

Complicanze possibili sono: polmonite batterica secondaria o, più raramente, polmonite primitiva da virus influenzale, miocardite, otite. Le complicanze sono particolarmente gravi nei bambini e negli adulti con malattie croniche (cardiache, polmonari, neurologiche, renali, epatiche, diabete, fibrosi cistica, S. di Down) negli ultra-sessantacinquenni e nelle donne gravide. Per quanto riguarda la diagnosi, è possibile grazie all'identificazione del virus su tampone o aspirato rino-faringeo.

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