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Finte vaccinazioni, in Friuli al via richiamo per 7mila bimbi

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02 maggio 2017 | 19.28
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Il sospetto sulle finte vaccinazioni si allarga. Da Treviso a Udine. Sono cominciati oggi in Friuli Venezia Giulia i primi richiami per i circa 7mila bambini che sono stati vaccinati nei giorni in cui l'assistente sanitaria sospettata in Veneto di aver finto la somministrazione delle iniezioni scudo era in servizio nell'ex Azienda 4 Medio Friuli, prevalentemente nel distretto di Codroipo.

La scelta di far ripetere le immunizzazioni varando una campagna straordinaria di vaccinazione è stata presa da una task force avviata fra Regione, Asuiud (Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine) e Aas 3, dopo che il 20 aprile scorso l'azienda sanitaria di Treviso ha comunicato ai colleghi friulani che l'operatrice al centro dello scandalo scoppiato nelle scorse settimane nella Marca Trevigiana "proveniva per trasferimento" proprio dall'Azienda sanitaria di Udine, dove ha lavorato "da novembre 2009 a dicembre 2015 presso il distretto di Codroipo".

L'Aas 3 in questi giorni ha costantemente tenuto informati i genitori sull'evolversi della vicenda. Sul fronte sanitario si è infatti deciso di muoversi subito con le verifiche, mentre la Procura di Udine ha aperto un'inchiesta sul caso. Nell'ambito del monitoraggio avviato dalla task force, fra lunedì 24 aprile e venerdì 28 sono stati effettuati prelievi ad alcuni dei bambini (poco meno di 200 famiglie hanno accettato di sottoporre i figli ai controlli). E "i primi risultati, per quanto parziali - ha comunicato l'Aas 3 - fanno pensare che una parte dei bambini controllati, che sono quelli che avevano effettuato l'intero ciclo con l'assistente sanitaria" Emanuela Petrillo, "non abbia ricevuto un ciclo completo. Pertanto si ritiene verosimile che in diversi casi" la donna "abbia 'fatto finta' di eseguire le vaccinazioni, ma non abbia in realtà iniettato i vaccini".

Da qui il 'piano straordinario di intervento rapido' (battezzato 'Vaccinare-sì'), con il via ai richiami per migliaia di bambini nella popolazione pediatrica del Medio Friuli, "al fine di dare certezza di completa copertura a tutti" i piccoli. Oggi sono partite le "prime chiamate attive e le vaccinazioni".

Nelle sue verifiche l'azienda sanitaria ha parlato con i medici e i colleghi dell'operatrice nel mirino e spiega: "Tutti ci dicono che era una giovane assistente sanitaria seria, attiva nelle riunioni tecniche e con conoscenze del tutto adeguate. Chi le è stato vicino è ancora incredulo. Abbiamo sentito anche mamme medico e mamme infermiere che hanno vaccinato con lei i propri bambini negli scorsi anni e non si erano insospettite". Perché l'abbia fatto, continua l'Aas 3, "non riusciamo a comprenderlo. Ci siamo rivolti alla magistratura che farà di certo tutte le indagini necessarie con tutti gli strumenti di cui può disporre. Il risultato comunque è quello che conta: un comportamento che poteva mettere a rischio la salute di una comunità. Fortunatamente, anche se 6 anni sono molti, rispetto alla vita della comunità sono ancora un periodo breve, nel quale la cosiddetta 'immunità di gregge' ha funzionato".

I numeri su cui si lavora? "Sembrerebbe - scriveva in questi giorni l'Aas 3 - che circa un terzo delle dosi somministrate dall'assistente sanitaria ai bambini piccoli (sotto l'anno), e circa metà delle dosi da lei somministrate ai bambini più grandi non siano state somministrate correttamente". Si è scelto comunque "di seguire il principio di massima precauzione e di ripetere tutte le dosi somministrate nei giorni in cui" Petrillo "era in servizio". L'azienda conta "di riuscire a contattare tutti già entro metà maggio".

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