Ma altre strutture si stanno attrezzando. Lo rivela l'indagine nazionale presentata a Roma
Diagnosi pre-impianto 'a singhiozzo' lungo lo Stivale. Nel 2014 solo il 17,7% dei Centri di procreazione medicalmente assistita (Pma) italiani, circa uno su 5, è stato in grado di offrire questa tecnica alle proprie pazienti, mentre molti si stanno ancora attrezzando. È quanto emerge dall'indagine nazionale promossa dal Centro di Pma Genera presentata durante il convegno 'The new era of Pgs application in art', in corso a Roma, dove esperti di Pma nazionali e internazionali si sono confrontati sulle potenzialità, sull'efficacia e sulla sicurezza delle due più attuali tecniche di diagnosi genetica pre-impianto: Pgd (Preimplantation Genetic Diagnosis) e Pgs (Preimplantation Genetic Screening).
La prima è in grado di individuare la presenza di malattie genetiche ereditarie, la seconda di identificare la presenza di alterazioni cromosomiche nelle donne in età materna avanzata, ed entrambe effettuate sull'embrione prodotto in vitro nei cicli di fecondazione assistita. Il censimento ha raccolto i dati provenienti da 112 dei 189 centri di Pma di II e di III livello dislocati sul territorio (pubblici, privati e privati convenzionati), sulla base delle possibilità per le coppie di accedere ad un servizio di diagnosi genetica pre-impianto e del numero di trattamenti effettuati presso il medesimo centro.
Fortissima la prevalenza di centri nel Lazio; sostenuta la crescita in Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Veneto. Quattro risultano i centri che hanno attivato il servizio nel 2015. "I dati emersi dall'indagine ci confermano che l'Italia si sta muovendo nella direzione giusta e in linea con gli altri paesi europei - commentato Laura Rienzi, embriologa e direttore del laboratorio del centro Genera - positivo anche il dato relativo all'equa distribuzione sul territorio nazionale dei centri di Pma che hanno effettuato nel 2014 tali sofisticate indagini genetiche, ovvero 6 al Nord, 8 al Centro e 6 al Sud e Isole, per un totale quindi di 20 centri".
"Tuttavia, tenuto conto che l'Italia è il primo Paese in Europa per numero di centri di Pma, ci auguriamo che il dato del 17,7% sia destinato ad aumentare velocemente - conclude - e il fatto che dall'inizio del 2015 siano stati già 4 i centri che si sono attrezzati in tal senso, ci fa ben sperare che in molti abbiano compreso l'enorme potenzialità di tale tecnica".