Gianni Rezza (Iss), "Una sorpresa l'aumento dei casi fra i giovani adulti. Preponderante il virus H1N1"
"I casi stanno aumentando, e la curva dell'influenza ha un'andamento simile a quello degli anni passati: tutto lascia pensare che il picco sarà raggiunto ai primi di febbraio". Parola di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), che spiega all'Adnkronos Salute: "Non stiamo vedendo segnalazioni particolari di casi gravi, ma preoccupa il calo del 20-30% dei soggetti vaccinati. Inoltre se i più colpiti sono come sempre i bimbi piccoli, è una sorpresa l'aumento di casi fra i giovani adulti, una nicchia evidentemente non colpita gli anni scorsi dall'H1N1".
A circolare in Italia, infatti, "è in modo predominante proprio il virus H1N1" quello della pandemia di 'suina', "che non è mutato rispetto al vaccino. Dunque chi si è vaccinato può stare tranquillo. Questo non può dirsi per l'H3N2, preponderante nel resto d'Europa e con alcuni ceppi un po' mutati. Ci si poneva dei problemi riguardo alla copertura vaccinale proprio in relazione all'H3N2, che però in Italia circola ancora poco". Non stupisce l'esperto l'aumento delle ospedalizzazioni segnalato dalle Asl, un "fenomeno che si verifica ogni anno con l'intensificarsi dei casi. Ed è positiva la decisione di alcune regioni di prolungare la campagna vaccinale: per le persone a rischio ogni momento per vaccinarsi è buono, la cosa peggiore che possa accadere è quella di essere contagiati prima che gli anticorpi possano aumentare abbastanza da proteggere dai virus influenzali. Dopo la vaccinazione - ricorda l'esperto - occorre calcolare un paio di settimane".