"Tra le cause di responsabilità dei professionisti, quelle di colpa medica sono estremamente rilevanti sia in termini numerici sia in termini di complessità". Un fenomeno al quale si lega anche la tendenza degli ospedali ad assicurarsi sempre meno e l'aumento del ricorso alla medicina difensiva con più costi per il sistema sanitario. Lo rileva il Tribunale di Milano nel suo bilancio di responsabilità sociale 2014, in cui si accendono i riflettori sull'"accentuato ricorso a giudizi per responsabilità medica, dovuto a un mutamento culturale, ormai verificatosi da anni, accompagnato da un parallelo nuovo approccio interpretativo giurisprudenziale, volto a mettere al centro del rapporto sanitario il paziente, il suo diritto alla salute".
"Con il tempo - si spiega nel report - si è determinata l'applicazione dei principi della responsabilità contrattuale al rapporto paziente-struttura sanitaria, con l'effetto di far gravare sulla parte medica l'onere di provare di aver fatto tutto il possibile per curare il malato, di averlo adeguatamente informato dei rischi; ciò nell'ambito di un rapporto per il quale opera una prescrizione decennale e con un contestuale aumento della misura risarcitoria". A seguito di questo ampliamento di tutela, spiegano gli esperti del tribunale milanese, "si è verificato che strutture sanitarie pubbliche non abbiano più proceduto ad assicurarsi per varie ragioni, quali ad esempio aste deserte per la scarsa appetibilità del rapporto assicurativo, previsione di franchigia elevatissima che rende scarsamente protettiva per l'ente l'eventuale copertura assicurativa. Tale fenomeno ha accentuato il rischio della traslazione degli oneri economici risarcitori sul medico ospedaliero", si avverte nel rapporto.
Un altra tendenza è stata "indotta", rileva ancora il tribunale: "un continuo aumento del ricorso alla medicina difensiva sia attiva (eccesso di esami e verifiche con complesse indagini strumentali) sia negativa (fuga da interventi ad alto rischio o con scarse possibilità di successo) con delle conseguenze rilevantissime sui costi del sistema sanitario, stante il riflesso anche sul singolo medico operante, sulla compatibilità di tale rapporto lavorativo con un così rilevante rischio patrimoniale".
Il tribunale di Milano solleva inoltre, come già hanno segnalato anche diversi esperti medici, un problema legato alla legge Balduzzi: "Sta ponendo non pochi problemi applicativi e interpretativi", per i quali anche il tribunale del capoluogo lombardo ha avviato "un tentativo interpretativo", si legge nel report.