Primo genoma di un organismo vivente interamente creato al computer. Protagonista dello studio del Politecnico federale di Zurigo (Eth) un batterio d'acqua dolce: il Caulobacter crescentus, microrganismo presente in natura, che non causa alcuna patologia. A 11 anni dal primo genoma batterico artificiale, prodotto dal team di Craig Venter (al costo di qualcosa come 40 milioni di dollari), il team elvetico ha ottenuto il Caulobacter ethensis-2.0, che ha forma di una grande molecola di Dna corrispondente a un organismo che non esiste ancora.
Il team elvetico ha semplificato il genoma del batterio ispiratore - che contiene 4.000 geni - limitandosi a riprodurne artificialmente solo 680, quelli rivelatisi cruciali per la sopravvivenza della specie in laboratorio. Come si legge su 'Pnas', il team del biologo Beat Christen e del fratello chimico Matthias Christen ha preso il genoma del C. crescentus come punto di partenza (Caulobacter crescentus).
"Attraverso il nostro algoritmo abbiamo completamente riscritto il nostro genoma in un una nuova sequenza di lettere che non ricordava più la sequenza originaria. Ma la funzione biologica è rimasta la stessa", spiega Beat Christen. Non solo, nello studio il team ha scoperto che solo 580 dei 680 geni artificiali sono funzionali. L'idea è quella di migliorare l'agoritmo dando vita a una versione evoluta 3.0. Il tutto a un costo decisamente ridotto rispetto a quello di Venter: circa 120mila franchi svizzeri.
Tutte le sequenze genomiche di organismi noti al mondo sono raccolte in un database del National Center for Biotechnology Information in Usa. Ora l'archivio vanta il nuovo ingresso del C. ethensis-2.0. Ma l'obiettivo dei ricercatori è utilizzare la tecnica per semplificare la produzione di principi attivi, molecole o vitamine, ma anche per la produzione di vaccini a Dna.