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Allarme fertilità, in 40 anni spermatozoi dimezzati

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26 luglio 2017 | 17.07
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Dal Nord America all'Europa fino all'Australia, è allarme fertilità per l'uomo occidentale. Secondo un team di scienziati gli spermatozoi sono in costante crollo: la loro concentrazione nel liquido seminale sarebbe diminuita di oltre il 50%, dimezzata in meno di 40 anni. Sulla carta, arriva a ipotizzare uno degli autori del lavoro pubblicato su 'Human Reproduction Update', si potrebbe addirittura parlare di rischio estinzione se il trend si mantenesse quello osservato passando in rassegna 7.500 studi e conducendo una metanalisi su 185 lavori.

Il periodo coperto va dal 1973 al 2011 e l'esito della ricerca mostra nel dettaglio che il declino nella concentrazione di spermatozoi è del 52,4%, mentre il conteggio spermatico totale registra un calo del 59,3%, fra coorti di uomini del Nord America, dell'Europa, dell'Australia e della Nuova Zelanda (non selezionati in base alla fertilità). Nessuna diminuzione significativa è stata invece osservata in Sud America, Asia e Africa, dove sono stati condotti molti meno studi.

Lo studio indica anche che il tasso di declino degli spermatozoi tra gli occidentali non rallenta: è risultato significativamente forte anche quando l'analisi è stata limitata agli studi con raccolta di campioni tra il 1996 e il 2011. "Data l'importanza dei conteggi spermatici per la fertilità maschile e la salute, questo studio suona una sveglia a ricercatori e autorità sanitarie di tutto il mondo affinché indaghino sulle cause della forte contrazione continua" del numero di spermatozoi, "con obiettivo la prevenzione", sottolinea Hagai Levine, della Hebrew University-Hadassah Braun School of Public Health and Community Medicine (Gerusalemme), che ha condotto la ricerca con Shanna H. Swan della Icahn School of Medicine at Mount Sinai (New York), e un team internazionale di ricercatori da Brasile, Danimarca, Israele, Spagna e Stati Uniti.

E' l'esperto che alla 'Bbc' online parla di "genere umano che potrebbe estinguersi se il trend continua". I risultati del lavoro, osservano gli esperti, hanno importanti implicazioni per la salute pubblica: mostrano innanzitutto che la percentuale di uomini con conta spermatica al di sotto della soglia che indica l'infertilità sta aumentando, e si legano anche a quanto emerso da recenti studi secondo cui un numero ridotto di spermatozoi è correlato a una maggiore morbilità e mortalità. Tradotto: ci sarebbero gravi rischi sia per la fertilità maschile che per la salute.

"Il numero di spermatozoi in diminuzione ha sollevato preoccupazioni" da tempo, perché "è stato segnalato per la prima volta venticinque anni fa. Questo studio definitivo mostra per la prima volta che il declino è forte e continuo - afferma Shanna H Swan - Il fatto che si osservi nei Paesi occidentali suggerisce che le sostanze chimiche in commercio svolgono un ruolo causale in questa tendenza".

Il lavoro in questione non esamina le cause del calo di spermatozoi, ma altre ricerche lo hanno associato a influenze esercitate dall'ambiente e dagli stili di vita, tra cui l'esposizione prenatale ad agenti chimici, o a pesticidi da adulti, il fumo, lo stress e l'obesità. Il conteggio degli spermatozoi, concludono gli autori, potrebbe essere la cartina al tornasole dell'impatto dell'ambiente moderno sulla salute maschile per tutta la durata della vita e servire da segnalatore di rischi più ampi.

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