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Vaccini: Rappuoli, il futuro è proteggere anziani da super-batteri e tumori

Lo scienziato Rino Rappuoli
Lo scienziato Rino Rappuoli
14 novembre 2015 | 13.51
LETTURA: 4 minuti

I vaccini sono "la più grande conquista della medicina da 3 milioni di anni fa a oggi. E a dircelo è la vita media: negli ultimi 100 anni quella degli esseri umani è più che raddoppiata, passando da 25-37 anni a 85 anni. Ebbene l'85% di questo progresso si deve proprio all'eliminazione di pericolose malattie infettive grazie a vaccini, igiene e antibiotici". A sottolinearlo è Rino Rappuoli, il 'mago italiano dei vaccini', Chief Scientist di Gsk Vaccines, che all'Adnkronos Salute descrive il futuro della ricerca. "Dopo aver migliorato la vita dei bambini, dobbiamo pensare a immunizzare gli anziani dai batteri resistenti agli antibiotici e dai tumori. Con le tecnologie che abbiamo, e che progrediscono velocemente, in 10-15 anni - prevede - avremo vaccini contro i super-batteri, particolarmente pericolosi proprio per gli anziani".

Si tratta di patogeni abili e insidiosi, capaci di sfuggire all'attacco dei 'vecchi' antibiotici e contro i quali si cercano sempre nuove armi. Secondo Rappuoli una risposta può arrivare proprio dai vaccini. Inoltre "dobbiamo cominciare a pensare a prevenire i tumori, come quelli di colon, seno e prostata". Lo scienziato italiano, noto in tutto il mondo, si professa ottimista e guarda a un futuro in cui la prevenzione sarà sempre più attiva. Lo scenario è quello in cui "fra 15-20 anni alle persone di 55 anni potrà essere somministrato un vaccino in grado di proteggerle dal tumore del seno o della prostata, rinviando queste malattie per 20 anni o per sempre".

Sembra fantascienza, ma Rappuoli è convinto che "nulla vieti di pensare che ciò sia possibile". Il problema dei vaccini "è che oggi diamo un po' per scontati i progressi che il loro uso ci ha consentito. Ma attenzione: se smettessimo di farli alcune malattie tornerebbero, e la vita media si ridurrebbe. Ce lo dicono esperienze già vissute in alcune parti del mondo".

Nonostante ciò, pullulano sul web le critiche e gli avvertimenti degli anti-vaccinatori. "Se si danno alle persone le informazioni corrette, che arrivano da persone di cui si possono fidare, la ragione vince sempre. Occorre fare educazione corretta e spiegare come riconoscere le informazioni credibili", sottolinea Rappuoli. "Abbiamo eliminato quasi tutte le malattie dei bambini, con il vaccino per il meningococco B, e tra 10 anni arriverà quello per il virus respiratorio sinciziale. Ecco perché penso sia il caso di preoccuparci degli anziani, la cui salute va protetta".

Un intervento "intelligente, anche da un punto di vista economico" e di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale". Quanto al progetto di un vaccino universale contro l'influenza, "è un obiettivo della ricerca, ma non a breve termine. Questo virus - confida lo scienziato - è sempre 1-2 anni avanti a noi, e muta negli altri esseri viventi. Non vedo a breve termine un'immunizzazione unica che duri e protegga per tutta la vita, ma penso che nei prossimi anni i vaccini miglioreranno: possiamo pensare a un vaccino da fare una volta ogni 3-4 anni, in grado di proteggerci fino a quando non ci sia un cambiamento importante del virus", conclude.

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