A 4 anni e mezzo dall'incidente alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, è stato registrato il primo caso di tumore legato direttamente alla vicenda. Si tratta di un 30enne che si è occupato della pulizia dell'impianto dall'ottobre 2012 al dicembre 2013 ed è stato esposto ad alti livelli di radiazioni, ha fatto sapere il ministero della Salute giapponese, che lunedì ha annunciato la diagnosi di leucemia per il lavoratore. La notizia è stata ripresa dalla stampa anglosassone.
"Questo è un duro colpo per l'Aiea, che a settembre di quest'anno ha dichiarato che nessun effetto sulla salute era riconducibile all'esposizione alle radiazioni", osserva Greenpeace. L'Iaea è l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Dall'agosto 2011 sono circa 45 mila le persone che hanno lavorato alla pulizia della zona. Il maremoto che ha causato l'incidente è avvenuto nel marzo dello stesso anno.
Altri 10 ex lavoratori hanno presentato casi simili, 7 hanno ritrattato e 3 sono in attesa di verdetto, fa sapere il ministero. La società che gestisce l'impianto, la Tokio Electric Power Company, ha detto di non essere nella posizione per commentare il caso del lavoratore, che era assunto in subappalto. "Vogliamo esprimere la nostra vicinanza all'ex operaio - dichiara la società - Vorremmo continuare a lavorare sulla riduzione delle radiazioni presso il sito, così come sul controllo dei livelli di esposizione alle radiazioni dei lavoratori".