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Psichiatria: esperto, per copilota non depressione ma disagio esistenziale

E' l'analisi dello psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano, che nel gesto ipotizzato in queste ore per Andreas Lubitz vede "una predeterminazione"

 - AFP
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28 marzo 2015 | 16.06
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La depressione è "una 'polmonite delle emozioni': svuota il corpo della possibilità di provare qualsiasi sentimento se non colpa, impotenza, negatività". Ma nel caso del copilota dell'Airbus 320 della Germanwings schiantatosi in Francia il problema "forse non era una semplice depressione", bensì "un disagio esistenziale, qualcosa legato all'esperienza di uomo e alla storia di vita di questa persona, con un bisogno di andarsene con un gesto eclatante". E' l'analisi dello psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano, che nel gesto ipotizzato in queste ore per Andreas Lubitz vede "una predeterminazione".

"Chiudere la porta blindata e pianificare il pilota automatico per la inesorabile discesa" potrebbe nascondere "qualcosa di più di un malessere biologico, che ti spinge solo a scegliere un modo il più sicuro possibile per farla finita", osserva Cucchi. "Lubitz era in cura, stava assumendo dei farmaci ed era in possesso di un certificato di assenza dal lavoro - ricorda - Verosimilmente era depresso, o così pensava il suo curante". In effetti "la depressione è una malattia biologica dell'umore che ti toglie la speranza, ti fa vedere tutto negativo, ti fa provare una forte rabbia e frustrazione, ti fa sentire impotente, rende il vivere una pesantezza sconfinata fino a che la morte sembra quasi una salvezza".

"Chi è depresso vede il mondo sotto la luce filtrata da occhiali neri - ammette lo psichiatra - Nulla ha più valore, nemmeno il principio di autoconservazione e l'amore per il prossimo. Un depresso potrebbe arrivare a compiere effettivamente un gesto eclatante, soprattutto perché a volte queste persone vivono un senso di avulsione dal tempo e dallo spazio e tutto è hic et nunc, in un vissuto totalmente tormentato e senza speranza". Ma nel profilo tratteggiato per il copilota la spiegazione più probabile per Cucchi è "il disagio esistenziale".

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