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Farmaci: nuova 'casa' per Ema? Da Danimarca a Italia ecco chi si candida

(Afp)
(Afp)
25 giugno 2016 | 21.01
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AAA nuova 'casa' cercasi per l'Ema. L'Agenzia europea del farmaco ha sede a Londra e, dopo la vittoria in Gb dei sì alla Brexit, a rigor di logica la collocazione geografica dell'ente regolatorio sarà fra i punti che si dovranno rivedere, una volta avviata da parte del Regno Unito la procedura per l'uscita dall'Ue. Il suo trasloco è uno scenario che è stato paventato da più parti, in questi giorni in cui si cerca di fare chiarezza sulle conseguenze della Brexit.

I Paesi che si candidano a ospitarla già non mancano. Dalla Germania alla Danimarca, dalla Svezia all'Italia, le voci che hanno lanciato appelli sono diverse. Come scriveva il 'Wall Street Journal' qualche giorno fa, esponenti del settore farmaceutico in Svezia e Danimarca hanno dipinto le loro rispettive nazioni come 'location' ideali per ospitare l'Ema. In Italia si sono levate più voci, sia sul fronte delle istituzioni (soprattutto dal Parlamento) che sul fronte dell'industria (con lo stesso presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi). E sembra che anche il settore farmaceutico tedesco si sia mosso suggerendo Bonn.

Ma quali caratteristiche dovrebbe avere l'eventuale nuova casa dell'Ema? Guardando ai punti forti della sua attuale sede, uno dei primi aspetti da considerare sarebbe logistico: Londra è un grande hub, è super collegata, e quindi la raggiungibilità e la posizione su un'asse centrale in Europa che garantisca accessibilità da tutti i punti dell'Ue probabilmente peseranno sulla scelta di una nuova sede. Basti pensare che ogni anno sono 56 mila i delegati che da diverse parti dell'Unione si recano fisicamente negli uffici dell'Ema. Serve dunque anche una buona capacità alberghiera.

Altra variabile da mettere sulla bilancia, evidenziano esperti del settore sentiti dall'AdnKronos Salute, sarà la presenza di un vivo tessuto industriale e, infine, la centralità anche dal punto di vista delle attività correlate: intensa attività di ricerca, presenza di centri clinici di eccellenza, forte cultura sulla sanità pubblica in tutti i suoi aspetti compresa l'innovazione, Health technology assessment (Hta) tra i più avanzati. In Italia sono in molti a pensare che il Belpaese abbia il profilo giusto e anche uno scienziato come Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha detto ieri che vedrebbe bene l'Italia come nuova sede dell'Ema. Quanto alla città, c'è chi è pronto a scommettere su Milano.

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