"Non posso dire più di quello che già si sa. Siamo in disciplinata attesa di sapere che decisioni saranno prese dai Capi di stato. Saranno loro a dire se, quando e dove rilocare l'Ema", l'Agenzia europea del farmaco. Sono poche parole quelle pronunciate da Londra dal Direttore esecutivo dell'Ema, Guido Rasi, all'indomani della vittoria in Gran Bretagna dei sì alla Brexit. Contattato dall'AdnKronos Salute, Rasi non si sbilancia e spiega che in questo momento "non si sa nulla" su quello che accadrà quando il Regno Unito avvierà la procedura per l'uscita dall'Unione, e quindi anche su un eventuale trasloco dell'Agenzia.
"Non c'è nessuna esperienza precedente. E' il primo Stato che lascia l'Unione", osserva. Ma va da sé che fra gli aspetti che si dovranno valutare c'è anche il nodo delle attuali sedi londinesi di alcune Agenzie europee, tra cui appunto l'Ema. In questo momento, però, fino a quando non si delineerà un nuovo scenario, "non cambia di una virgola il nostro modo di operare", tiene a precisare Rasi che è di poche parole anche sull'esito del referendum in Gb: "Le decisioni dei popoli si rispettano e non si commentano, anche se è stato uno shock", ammette. A Londra, infatti, c'era più consapevolezza che altrove in Gb rispetto ai benefici di restare nell'Unione europea, anche se d'altra parte c'era il sentore che avrebbero prevalso i 'leave'. Su quale potrebbe essere in futuro la nuova sede dell'Ema Rasi non risponde. Si limita a un secco "no comment" e aggiunge: "Io sono un civil servant e dove mi mandano farò del mio meglio".