Si avvicina un "momento epocale" per la farmaceutica italiana e per quella europea. "Dal 20-30 giugno saranno pubblicati online, sui siti delle singole aziende, i dati di tutte le transazioni economiche tra queste e i medici, gli ospedali e le società scientifiche. Una novità che riguarda i 33 Paesi europei aderenti a Efpia (Federazione europea industrie del farmaco)". A illustrare i dettagli dell''operazione trasparenza' promossa da Efpia e recepita da Farmindustria è Massimo Scaccabarozzi, presidente dell'associazione che riunisce circa 200 aziende, in un incontro oggi a Roma
Dunque a giugno saranno pubblicati i dati 2015 relativi a partecipazioni a convegni, oneri per i relatori, consulenze e comitati consultivi, ma anche alle sovvenzioni a progetti di ricerca e sviluppo, che vengono pubblicate in aggregato. I medici e le loro organizzazioni saranno informati dall'impresa dell'intenzione di pubblicare questi dati, e naturalmente i professionisti devono dare il proprio consenso, per la normativa sulla privacy.
La pubblicazione "avverrà nel Paese dove il medico o l'organizzazione medica svolgono la loro attività in prevalenza. Indietro non si torna, e posso già dire che la risposta dei medici è stata molto positiva: prevediamo percentuali di consenso molto elevate", dice Scaccabarozzi, che non vuole ancora sbilanciarsi sulle previsioni, ma sulla base delle prime rilevazioni confida che "una stragrande maggioranza dei medici darà il consenso alla pubblicazione dei dati". In caso contrario, i dati saranno pubblicati dalle singole imprese in forma aggregata sul sito aziendale.
Ma da cosa nasce questa 'operazione trasparenza'? "Tra industria e medici c'è un rapporto vitale, un trasferimento di valore scientifico che è bilaterale. Da parte nostra - riflette Scaccabarozzi - contribuiamo con prodotti innovativi, difficili da usare ma anche da valutare, e per cui è importante il feedback dei medici. Sono davvero preziose le informazioni che i medici possono darci sull'uso dei prodotti nel quotidiano, anche per dare linfa alla ricerca che verrà, e arrivare a farmaci sempre più efficaci. E' impossibile fare ricerca senza l'input di chi questa ricerca poi la fa" ogni giorno in ospedale.
Se quest'anno saranno pubblicati i dati del 2015, quello di giugno diventerà un appuntamento annuale. E una volta a disposizione, i dati potranno essere utilizzati anche per degli studi. In grado, ad esempio, di mettere in luce le strutture ospedaliere che raccolgono più finanziamenti e, dunque, si mostrano più abili sotto questo aspetto.
"I dati - assicura il presidente di Farmindustria - sono trattati e raccolti sulla base di linee guida a livello europeo". Un'operazione che ha creato anche posti di lavoro aggiuntivi. "Solo nella mia azienda abbiamo dovuto assumere tre persone per questo scopo, anche perché i numeri pubblicati devono essere assolutamente precisi", dice Scaccabarozzi. L'auspicio è quello di "dichiarare tutto, perché per noi si tratta davvero di trasferimenti di valore, per porre fine a una cultura del sospetto". Il 'disclosure code', un codice "volontario di autoregolamentazione", farà luce anche sui pagamenti per la formazione medica (sostenuti all'80% dalle aziende) e per la ricerca, "ma in quest'ultimo caso il dato sarà parziale: non tiene conto dei ricercatori del privato o delle Cro" (Organizzazioni di ricerca a contratto), conclude.