In un mondo sempre più digitale e dominato dal 'tutto e subito' la medicina sta perdendo di vista l'uomo inteso come individuo nella sua globalità di corpo, mente e spirito con il rischio di curare l'essere umano ‘a pezzi'. In questo quadro la medicina omeopatica rappresenta un neoumanesimo, perché mette al centro l'uomo e non la malattia, una medicina 'di racconto' che non guarda l'orologio, ascolta, osserva e 'legge' anche il non detto.