La veterana più attesa è Ornella Vanoni, 83 anni compiuti a settembre. Ma accanto alla 'Cantante della Mala', l'artista italiana che vanta la carriera in assoluto più longeva, saranno numerosi i 'senior' protagonisti dal 6 al 10 febbraio sul palco di Sanremo 2018 nella categoria dei Big: fra i vari gli ex Pooh Red Canzian, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli - 66 anni il primo; 73 e 70 i componenti del duo - oppure Ron, 64 anni festeggiati in agosto. Una 'valanga azzurra' di voci mature, che con passione e coraggio sentono di avere ancora da dire e da dare.
"Come pubblico dovremmo ringraziare e ammirare questi artisti che accettano di adottare accorgimenti e variazioni del proprio stile per continuare a farci sognare con le loro canzoni vecchie e nuove", è il primo commento di Orietta Calcinoni, dal 2009 responsabile del Servizio Orl per il Teatro alla Scala di Milano, con il quale collabora dal 1987. Specialista in otorinolaringoiatria e foniatria, ha alle spalle un'esperienza pluriventennale nel campo della medicina del lavoro presso l'Inail (dove si è occupata come Orl dell'uso professionale della voce e degli aspetti medico-legali associati), e 18 anni di attività Orl con gli anziani delle case di riposo del Comune di Milano, città dove è nata 60 anni fa e dove vive. In attesa del prossimo Festival dei fiori, l'esperta regala all'AdnKronos Salute alcuni consigli a misura di voci 'over': "Respirazione, tono muscolare e udito", spiega, sono i tre tesori da mettere in cassaforte per assicurarsi performance senza età.
"Una novità del nostro secolo è la longevità - riflette Calcinoni - Abbiamo tutti speranze di vita molto più lunghe di quelle dei nostri bisnonni e questo nelle voci artistiche ha portato uno strano e inatteso fenomeno. Tempo fa, negli stessi giorni o quasi, J ovanotti compiva 50 anni e Totti 40. Mentre tutti parlavano del nuovo tour di Lorenzo e trasmettevano videoclip delle sue prime canzoni", per 'Er Pupone' "si ragionava della necessità di pensare al futuro, abbandonata la professione sul campo". Ancora: "Se un tempo Paul Mc Cartney cantava 'When I'm sixty four' con un evidente atteggiamento da pensionato, Mick Jagger saltella sul palco all'Havana quasi come faceva negli anni Sessanta. Ma questo è dovuto anche alle richieste del pubblico", mai stanco di "classici senza tempo, beniamini ancora in carriera a 80 anni e passa: vogliamo sentirli cantare come sempre, come li abbiamo sentiti da ragazzi". Ebbene, si può.
"La voce, anche quella di ognuno di noi, è fiato, muscoli, fasce, cartilagini, epiteli, tessuti lubrificati e ricambiati con grande frequenza", sottolinea l'otorinolaringoiatra della Scala, 'supporto' dell'ugola e dell'udito del coro e dell'orchestra del tempio della lirica. "Se parliamo di artisti anziani in carriera attiva - evidenzia - la prima funzione da mantenere è la respirazione. Il fumo, in genere, deve essere definitivamente abbandonato; è consigliabile un'attività fisica dolce nei periodi di pausa, man mano più intensa nei periodi di spettacolo, che punti a resistenza, tonicità ed elasticità". Poiché però, "in ogni caso, il fiato tende ad accorciarsi, vanno previste pause respiratorie più frequenti, con qualche modifica di arrangiamento o il ricorso al supporto in voce del pubblico".
Non solo. "Al diminuire della portata in fiato - avverte Calcinoni - si associa specie in noi signore, in relazione alle variazioni del clima ormonale, una maggiore secchezza del tratto vocale: voci che sembrano più leggere, più acute, ma allo stesso tempo stridule nei falsetti. Voci senili, appunto, nella donna e anche nell'uomo. Questo può interferire nella nostra percezione del colore, del timbro classico di un artista. Qui entrano in gioco la genetica (tessuti più o meno longevi) ed eventuali terapie (farmaci che riducono le secrezioni, tranquillanti, cortisonici, diuretici)", per cui la specialista raccomanda di "evitare i medicinali se non strettamente necessario, considerando sempre con estrema attenzione le interazioni tra farmaci e i rischi da sovradosaggio".
Un altro elemento chiave è "l'idratazione. L'assunzione di alcolici o caffè non deve essere necessariamente preclusa, anche per un effetto 'tonico' sull'umore - prosegue il medico - ma va moderata, specie per gli alcolici, per la nota interferenza sulle prestazioni muscolari già in riduzione nell'anziano. La tonicità muscolare è infatti un altro aspetto critico" andando avanti con gli anni: "Aumenta l'aria nella voce" che si fa "più tremula, ballerina e debole"; complici la perdita di tono addominale o qualche chilo di troppo, anche "l'appoggio diaframmatico può ridursi e l'emissione vocale farsi più incerta e fluttuante". Tuttavia "è importante non reagire con forzature", ammonisce l'Orl che mette in guardia contro l'effetto "voce indurita". Meglio "il ricorso alla voce di risonanza o ad altre tecniche di supporto". E niente paura se "l'interprete prende il posto del cantante": la magia resta.
"Mantenere la tonicità impone esercizio, moderato ma frequente e costante, anche a chi non ha mai avuto bisogno di scaldare la voce", insegna Calcinoni che promuove gli "esercizi con device che permettono un 'massaggio' del tratto vocale pressoché istantaneo". Un'altra 'dritta': "Alcune variazioni tecniche sull'emissione degli acuti e sulla tenuta dei medi, quali il ricorso a modalità di mix, possono aiutare a variare il proprio modo di cantare" adattandolo all'impatto del tempo. Infine, ci vuole orecchio. Purtroppo "l'età comporta spesso disturbi uditivi", che per chi canta vogliono dire "il rischio di un ridotto feedback verboacustico. E' importante che l'artista anziano controlli periodicamente la sua capacità uditiva - esorta l'esperta - e che i fonici la tengano presente nell'allestimento degli in-ear monitor".
Nel suo studio presso il Centro medico Turati, nel cuore di Milano a pochi passi dalla Scala, Calcinoni assiste anche chi con la voce ci lavora senza cantare - operatori di call center, insegnanti, avvocati, giornalisti - e sta lavorando al progetto di uno screening udito-voce per i giovani del Conservatorio. Dall'estate scorsa nel Centro Turati la specialista ha fondato il Vmpct (Voice & Music Professionals Care Team) con Valentina Carlile, osteopata che usando le mani cura la voce di star del pop e della lirica, nomi italiani e internazionali da milioni di copie vendute. "Insieme cerchiamo di offrire un'assistenza a 360 gradi", con "un focus non solo clinico, ma anche di ricerca e studi interdisciplinari", che dalle corde vocali si allarga alle ossa e ai muscoli, ai problemi di postura fino alla dieta.
"Per l'artista - ragiona l'otorinolaringoiatra - il sovrappeso può essere un problema, più che di fiato di fragilità immunitaria e mancata resistenza. Diventa perciò cruciale un'alimentazione sana", con scelte giuste anche dietro le quinte: "Cibi a basso indice glicemico per lunghe performance, ad alto Ig per singole canzoni". In concreto, "un piatto di pasta" aiuterà Claudio Baglioni a carburare come un diesel nella maratona della conduzione, mentre "mandorle o chips di frutta disidratata" daranno 'benzina' agli artisti in gara. Il messaggio finale è che far pace con l'anagrafe conviene: "Ritocchi estetici che interferiscano con la mimica delle labbra e le dinamiche del tratto vocale sono da pesare con molta attenzione. E poi ricordiamoci - conclude Calcinoni - che la nostra voce è la nostra identità. Imparare a invecchiare insieme a lei, modulando repertorio e stile in base a come cambiano le sue capacità", è una via per il podio.