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Expo: orto omeopatico per 'nutrire e curare il pianeta' a impatto zero

E' l'iniziativa della Fiamo: permetterà a chiunque di osservare da vicino cosa significa coltivare uno spazio verde trattato con i principi dell’omeopatia e le tecniche della biodinamica

Infophoto - INFOPHOTO
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14 maggio 2015 | 18.29
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Un orto omeopatico e cinque conferenze, per 'nutrire e curare' il pianeta a impatto zero. E' l'iniziativa della Fiamo, la federazione italiana associazioni e medici omeopatici che organizza una manifestazione che, nell’arco dei sei mesi di Expo, permetterà a chiunque di osservare da vicino cosa significa coltivare un orto trattato con i principi dell’omeopatia e le tecniche della biodinamica.

L'orto sorgerà al museo Botanico di Milano, a ridosso dell’ospedale Niguarda, dove il settore delle politiche agricole e dei parchi e giardini del Comune di Milano ha deciso di piantare e lasciar crescere spontaneamente le piante tipiche della pianura lombarda. In questo contesto di salvaguardia della flora del territorio e del rispetto dell’ambiente, si inserisce l’esperimento dell’orto Fiamo, a rappresentare e dimostrare che un altro modo di coltivare è possibile, come è possibile un altro modo di intendere la salute, la nutrizione e il rapporto con gli altri esseri viventi.

L’orto sarà il fulcro attorno a cui ruoteranno cinque - 6 maggio, 13 giugno, 11 luglio, 12 settembre, 10 ottobre - conferenze centrate su: cosa significa scegliere di coltivare utilizzando prodotti omeopatici, cosa significa allevare animali che siano seguiti con la medicina omeopatica e nutriti con foraggi provenienti da colture biodinamiche e trattate con prodotti omeopatici. Sarà anche il luogo in cui sarà possibile sperimentare dei laboratori di conoscenza e imparare i rudimenti della cura delle piante con l’omeopatia.

L’orto sorgerà nell’area del frutteto dei Patriarchi, a lato della sala delle conferenze, così da permettere di interagire con i materiali didattici presenti nella sala d’ingresso e con i materiali video consultabili in quella sede. Le visite potranno essere compiute concordando con i volontari che seguono l’orto la giornata e gli orari. La gestione dell’orto avviene con la partecipazione e il sostegno della Fondazione Belladonna e dei suoi soci.

Il progetto può essere sostenuto attraverso un crowdfunding, in quanto si è scelto di non essere sponsorizzati da aziende o gruppi produttivi. Chiunque sia interessato a promuovere un diverso modo di produrre il cibo, coltivare la terra, allevare gli animali e intendere la salute può condividere questo progetto e affiancarci.

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