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Ora legale: pediatra, 100 mila bimbi scombussolati, calcio e pallavolo alleati

Ma lo sport, in particolare calcio e pallavolo, è l'arma segreta dei genitori italiani alle prese con i fastidi del cambio dell'ora, che "si tradurrà in sonnolenza, malumori, inappetenza e irritabilità per molti bambini italiani".

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26 marzo 2015 | 16.20
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E' lo sport, in particolare calcio e pallavolo, l'arma segreta dei genitori italiani alle prese con il ritorno dell'ora legale. Nella notte tra sabato e domenica le lancette vanno spostate avanti di un'ora: cambiamento che "si tradurrà in sonnolenza, malumori, inappetenza e irritabilità per circa 100 mila bambini italiani tra 0 e 14 anni. Ma se si sfrutteranno le giornate del fine settimana per stare all'aperto e fare sport, puntando su quelli più amati dai bambini e dalle bambine, rispettivamente calcio e pallavolo, l'adattamento durerà meno del solito", assicura all'Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani.

Per i bimbi, "abitudinari come nessuno", il nuovo orario di solito "ha l'effetto di un viaggio da Milano a Londra, con tutti i disturbi legati al jet lag. E anche gli adulti hanno dei problemi: in pratica l'orologio biologico di molti dei 60 milioni di italiani risulterà 'sballato'. Un inutile stress che si potrebbe facilmente evitare, adottando finalmente l'ora legale per tutto l'anno", assicura Farnetani. Una battaglia che il pediatra combatte da tempo, "per poter godere costantemente dei benefici dell'ora legale per la salute e l'umore". E che viene portata avanti in queste settimane da alcuni attivisti anche negli Stati Uniti. Obiettivo, ridurre al minimo i fastidi e sfruttare l'ora di luce in più.

"In questo modo, infatti - spiega ancora Farnetani - avremmo un'ora di luce in più nelle giornate invernali, preziosa in particolare per i bambini, che potrebbero trascorrere un po' più di tempo all'aperto. E' inutile avere la luce quando ci si sveglia: per un po' infatti il nostro cervello è ancora in una fase di ripresa. Meglio poter contare su un'ora in più al pomeriggio, quando si è alle prese con lo sport o i compiti". In ogni caso, occorre circa una settimana per adattarsi, e se il meteo sarà benevolo anche meno. "A patto di non fare alcuni errori".

La prima raccomandazione è quella di portare i piccoli all'aria aperta. Fuori, infatti, fanno esercizio fisico, si distraggono, si stancano. E il sonno la sera arriva più facilmente. "Puntiamo su partite di calcio o pallavolo, sport tanto amati da giovani e giovanissimi, e veri alleati dell'adattamento. I nuovi orari - spiega ancora il medico - espongono i piccoli, ma anche un 3% di adulti, al rischio di insonnia notturna e sonnolenza di giorno. Dunque è importante non andare a letto troppo presto o quando ancora non si ha sonno".

Mai forzare i bambini a mangiare - "anche l'appetito deve riadattarsi all'orario dei pasti" - e mettere in conto qualche nervosismo in più. Contro l'effetto ora legale, però, l'errore più diffuso fra le mamme e i papà è però "proprio quello di far finta di niente, mandando i bimbi a letto come al solito". Secondo l'esperto, in questi giorni l'indicazione è quella di guardare gli occhi del bimbo. "Se si chiudono, vuol dire che è stanco ed è pronto a dormire. Il mattino dopo, poi, il bambino non si dovrebbe alzare troppo presto: così recupererà un po' e riadatterà più facilmente il proprio ritmo circadiano al nuovo orario. Certo lunedì si va a scuola, dunque non si potrà poltrire".

"Meglio evitare sonnellini pomeridiani per i più grandicelli", raccomanda Farnetani: "Altrimenti il bimbo faticherà ad addormentarsi e si sveglierà sempre un'ora prima rispetto al resto della famiglia". Un sistema, questo, che eviterà ai genitori di dover cronometrare l'ora della nanna e "consentirà un adattamento alla maggior parte dei piccoli", assicura il pediatra. In attesa di "adottare l'ora legale tutto l'anno".

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