Vertice Nato, Rutte: "Paesi devono trovare soldi". Trump: "Con alleati su articolo 5"

Fitta agenda di incontri ad alto livello: in discussione le spese militari per arrivare in totale al 5% del Pil. Il presidente Usa conferma l'impegno per l'articolo 5: "Siamo con loro fino in fondo"

Rutte e Trump
Rutte e Trump
25 giugno 2025 | 09.15
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Giornata decisiva al vertice Nato dell'Aja oggi, mercoledì 25 giugno. Obiettivo dei capi di Stato e di governo dei 32 paesi membri, quello di dimostrare unità e determinazione di fronte alle crescenti sfide alla sicurezza da parte di Russia e Cina. Al World Forum anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Sulla carta, il piano è chiaro: formalizzare un nuovo obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del Pil e dimostrare che gli alleati europei stanno intensificando gli sforzi. Ma, come spesso accade di questi tempi, l'incertezza incombe. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha già suscitato un certo malcontento in vista del vertice, sembrando prendere le distanze dall'articolo 5 della Nato, che impegna i membri alla difesa collettiva. Ma oggi, alla domanda sul suo impegno nei confronti dell'articolo 5, Trump ha risposto: "Siamo con loro fino in fondo. E la Nato sarà forte".

Il presidente Usa ha poi elogiato gli impegni di spesa al 5% del Pil definendoli "una grande novità". "Ho chiesto loro di aumentare l'aliquota al 5% per diversi anni, e ora lo stanno facendo, un bel salto rispetto al 2% precedente. Molti Paesi non hanno nemmeno pagato il 2%, quindi penso che sarà una notizia molto importante".

Rutte: "Paesi devono trovare soldi"

Il segretario generale della Nato Mark Rutte, dal canto suo, ha riconosciuto che "senza il Presidente Trump, questo non sarebbe successo". Ma poi ha ammesso che "sono decisioni difficili: i politici devono fare scelte con risorse scarse. E sono scelte difficili". I Paesi alleati "devono trovare i soldi, non è facile: sono decisioni politiche. E' giusto che i Paesi membri spendano" per la difesa "quanto gli Usa. Sono assolutamente sicuro che non c'è alternativa. Dobbiamo farlo, davvero".

Aprendo la sessione dei leader, Rutte sottolinea come "ci incontriamo in un momento pericoloso per i nostri cittadini. La guerra della Russia contro l'Ucraina infuria. Un gruppo di avversari aggressivi cerca di dividerci e sfidarci. La guerra è in corso in Medio Oriente. Il terrorismo rappresenta una minaccia persistente e le nuove tecnologie offrono opportunità, ma anche molte gravi sfide per la sicurezza. Di fronte a questa situazione, restiamo uniti nella Nato, la più potente alleanza difensiva nella storia del mondo. La storia ha dimostrato che la collaborazione tra Nord America ed Europa è una combinazione vincente. I nostri avversari lo sanno.

Quindi, ricordando che "per troppo tempo, un alleato, gli Stati Uniti, ha sopportato un peso eccessivo di quell'impegno", si rivolge direttamente a Trump: “Caro Donald, tu hai reso possibile questo cambiamento. La vostra leadership in questo ambito ha già prodotto 1 trilione di dollari di spesa extra da parte degli alleati europei dal 2016 e le decisioni di oggi produrranno trilioni in più per la nostra difesa comune, per realizzare una spesa più equa e più forte tra l'America e i suoi alleati".

Nel suo discorso di apertura Rutte menziona anche l'Ucraina: "Le nostre decisioni includono il proseguimento del nostro sostegno all'Ucraina e la promozione di una pace giusta e duratura. Vogliamo tutti che lo spargimento di sangue cessi. Invitiamo la Russia a porre fine alla sua aggressione contro l'Ucraina.

Merz: "Più impegno della Ue nella Nato non è un favore"

Aumentiamo la spesa non per favorire Trump, ma perché dobbiamo fare di più per contrastare la Russia, afferma il cancelliere tedesco Friedrich Merz, sottolineando che la decisione odierna "fornirà alla Nato risorse significativamente migliori in futuro". Gli Stati membri concordano sul fatto che "la situazione è cambiata e la minaccia riguarda in particolare la Russia", che "non minaccia solo l'Ucraina, ma l'intera pace" e "l'intero ordine politico del nostro continente". L'aumento della spesa per la difesa, chiarisce, non è "per fare un favore a nessuno", ma è basato sulla "nostra convinzione che la Nato nel suo insieme, e in particolare la parte europea, debba impegnarsi di più nei prossimi anni per garantire la propria capacità di difesa".

"Spero che questo sia un giorno storico per il rafforzamento della nostra alleanza. E' assolutamente necessario condividere maggiormente gli oneri, sia finanziari che militari", ha detto il primo ministro olandese Dick Schoof, a margine del summit. "Per quanto riguarda i Paesi Bassi - continua - vogliamo raggiungere l'unità sull'obiettivo del 3,5% e dell'1,5% e nello stesso tempo assicurarci di potenziare la nostra industria della difesa, sullo sfondo di quello che sta accadendo in Europa con la guerra in corso in Ucraina". Allo stesso tempo "sono orgoglioso del fatto che questo summit della Nato si tenga all'Aja. Anche gli abitanti dell'Aja hanno condiviso un po' gli oneri" legati al vertice e le forze dell'ordine stanno lavorando per fare del summit "un grande successo", ha concluso.

I dubbi di Orban

Raggiungere il 5% del Pil? "Non è facile ma il calcolo deve cambiare. Se teniamo le regole così, nessuno nella Ue può raggiungere il 5% del Pil" per le spese militari, afferma il premier ungherese Viktor Orban. per il quale "la vera minaccia per l'Europa" non riguarda sicurezza "ma la perdita di competitività" in campo economico. "Non credo che la Russia sia abbastanza forte da rappresentare una vera minaccia", ha proseguito il capo del governo di Budapest, ribadendo che "l'Ucraina non è membro Nato e nemmeno la Russia. Il mio compito è far sì che le cose restino così". "L'ordine internazionale è basato sul buonsenso e Trump è un uomo di buonsenso, come ha dimostrato nella crisi tra Iran e Israele", dice.

La cena della vigilia

Alla vigilia del vertice, il Re e la Regina dei Paesi Bassi hanno offerto una cena ufficiale in onore dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell'Alleanza. All'evento, svoltosi nella serata di ieri al Palazzo reale, hanno partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti dei quattro partner indo-pacifici e i vertici della Ue.

La premier Giorgia Meloni ha preso parte alla cena, sedendo al tavolo con il Re Willem-Alexander, Rutte, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel. Meloni e Trump, seduti l'uno accanto all'altra, hanno avuto un colloquio approfondito, durante il quale è stato possibile affrontare i principali dossier internazionali, con particolare attenzione agli ultimi sviluppi in Medio Oriente.

Per il segretario generale Rutte "durante la cena di ieri sera il re ha fatto un discorso fantastico e anch'io ho detto qualche parola. E' stata una grande cena".

L'umore del tycoon ieri sera "era eccellente", ha poi assicurato Rutte aggiungendo: "Il re e la regina hanno dato una cena fantastica. Sono stato così orgoglioso di sedere nella Oranjezaal. Sono uno storico, qui si parla della storia dell'Olanda: il trattato di pace di Muenster, nel 1648 (insieme al trattato di Osnabruck è meglio conosciuto come la pace di Vestfalia, che mise fine alla Guerra dei Trent'anni, ndr)...", conclude.

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