Joe Biden non ci sta all’avanzata delle auto cinesi in America.
Un “muro” quello innalzato dal Presidente degli Stati Uniti d’America che ha lo scopo di fermare una marcia che sembra inarrestabile. La manovra dell’aumento dei dazi doganali stabilita da Biden non avrà effetti solo sulle auto elettriche prodotte in Cina.
I dazi sulle importazioni di auto elettriche cinesi negli Stati Uniti passeranno così dal 27,5% al 102,5% già a partire da questo anno. Colpiti duramente anche le importazioni di acciaio e allumino, così come quelle delle batterie al litio.
Dal 2025 aumenteranno i dazi anche sui microchip, la quota stabilità è del 50% rispetto all’attuale 25%.
Dal 2026 saranno colpite tutte le batterie prodotte in Cina.
Una manovra forte seppur ad oggi, di scarso valore pratico. In America circolano poche auto elettriche e quelle commercializzate hanno un prezzo di listino ben al di sotto dei 12 mila dollari.
Ora si attende la risposta della Cina, una “guerra” che avrà ripercussioni anche sui marchi automobilistici europei, da quelli più lussuosi a quelli di largo interesse.
Le dichiarazioni di Biden non lasciano alcun dubbio sulla manovra messa in atto: “I dazi imposti sono strategici e mirati. Nessun conflitto, solo una concorrenza giusta”.