Si fa prima a dire chi non c'era ieri sera a L'Avana, dove Chanel ha mandato in scena la Cruise collection 2016/2017, diventando così la prima griffe di moda a sfilare a Cuba. Dopo la fine dell'embargo e l'approdo nell'Isla Grande della prima nave da crociera, L'Avana si è trasformata per una sera nella capitale della moda sotto l'egida di Karl Lagerfeld, portavoce di una rivoluzione storica destinata a rimanere scolpita per sempre negli annali della griffe della doppia C. (Fotogallery 1 -2)
C'erano star del cinema, come Tilda Swinton, Marine Vacth e Vin Diesel, quest'ultimo sull'isola per girare l'ottavo capitolo di 'Fast & furious', ma anche top model del calibro di Gisele Bundchen, Vanessa Paradis, Alice Dellal e Stella Tennant. E' stata la modella inglese ad aprire lo spettacolo andato in scena lungo il Paseo del Prado, l'arteria principale di L'Avana e simbolo dei legami che uniscono Cuba alla Francia.
Il Prado è stato ridisegnato nel 1928 da un architetto paesaggista francese che a ogni bivio ha posizionato otto statue in bronzo raffiguranti dei leoni, animale feticcio di Mademoiselle Chanel. Gli ospiti sono arrivati a bordo di macchine d'epoca e taxi locali e al tramonto lo spettacolo ha preso il via sfilacciando i confini tra maschile e femminile: Stella Tennant ha aperto il défilé indossando una giacca lunga maschile sopra pantaloni larghi con risvolto, scarpe basse bicolore, camicia in tessuto, e il cappello Panama Maison Michel leggermente inclinato sopra la testa.
A fare da fil rouge alla collezione un'interpretazione sopra le righe del guayabera, la camicia tradizionale cubana con tasche e plissé piatti che Lagerfeld ha soprannominato ironicamente la "smoking cubana". Se per il giorno la camicetta trasparente si accompagna a un paio di pantaloni chino arrotolati, per la notte, la guayabera rivela il suo potenziale di sensualità, come una camicetta di organza trasparente nera indossata con una cintura sopra la gonna svasata.
Ad alternarsi in passerella pantaloncini e costumi da bagno, giacchette denim e kaki, parka in tweed e decorazioni fantasia ricamati da Lesage e Montex. Una collezione leggera, fluida, con una tavolozza cromatica ispirata alle facciate barocche del centro storico: giallo, rosa, arancio, ma anche tanto turchese e verde alternati alle paillettes incrostate sui mini dress. Onnipresente il cappello Panama, alternato ai giocosi baschi neri che strizzano l'occhio a Che Guevara.
A chiusura del défilé, la passerella si è trasformata in una pista da ballo dove le modelle si sono scatenate sulle note di musica cubana suonata da una band locale. La fiesta targata Chanel è poi proseguita a Plaza de la Catedral nel centro storico de L'Avana, il cuore barocco della città di fronte a San Cristobal, una delle più belle chiese del 18esimo secolo dell'America Latina.
Dopo aver ricreato un aeroporto, un supermercato e una galleria d'arte e aver viaggiato per il mondo, Lagerfeld, 82 anni, sembra aver coronato un sogno, maturato ben prima che Papa Francesco, i Rolling Stones e il presidente degli Usa Barack Obama mettessero piede sull'isola. "Pensavo che fosse impossibile - ha detto il creativo a 'Wwd' - All'improvviso Cuba è la cosa di cui si parla di più al mondo e noi siamo i primi ad arrivarci con la moda".
I colori degli abiti, le automobili, persino la gente affacciata ai balconi per partecipare a questa 'moveable feast', parafrasando il romanzo di Hemingway, parlavano cubano. "Cuba non ha pari nel mondo - è un'identità che amo, un paese nel quale sono sempre voluto andare, ma avevo bisogno di una ragione professionale per farlo".