A fascia, a triangolo, imbottito e non per il sopra. Brasiliano, con i fiocchetti e a coulotte per il sotto. Ora come ora il due pezzi, che lascia scoperta la pancia, viene spesso preferito al costume intero. Ma quando 69 anni fa , il 5 luglio del 1946, il bikini venne presentato al mondo non fu accolto benissimo. In realtà l'inventore, il sarto francese Louis Réard, sapeva che questo modello di costume avrebbe avuto effetti esplosivi e dirompenti tanto da dargli quel nome che richiama l'atollo di Bikini nelle Isole Marshall, nel quale negli stessi anni gli Stati Uniti conducevano test nucleari.
Il modello di Reard rifiniva il lavoro di Jacques Heim che, due mesi prima, aveva introdotto l'Atome (per le sue dimensioni ridotte). Reard rese quel costume ancora più piccolo, a tal punto che ebbe difficoltà a trovare una modella che osasse indossarlo. Alla fine fu Micheline Bernardini, spogliarellista del Casino de Paris, l'unica a 'prestarsi'.
Ci vollero 15 anni perché il bikini fosse accettato negli Stati Uniti. Nel 1951 fu proibito al concorso per Miss Mondo. Nel 1958, il bikini di Brigitte Bardot nel film 'E Dio creò la donna creò' 'sdoganò' questo costume negli Usa e nel 1960 la canzone di Brian Hyland 'Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini' diede l'avvio a una corsa all'acquisto del bikini.
Costumi a due pezzi erano indossati già nell'antichità, come risulta dal ritrovamento di urne, affreschi e mosaici di epoca greca e romana (i più antichi risalgono addirittura al 1400 a.C.).